Il Cielo della Vigilia (E non sorridete per forza se non ce la fate)

Il Cielo della Vigilia di Natale sarà percorso da due energie cosmiche che si interfacceranno, quella del Capricorno, rafforzata dal passaggio del Sole nell’archetipo, e quella del Sagittario in cui invece si troveranno Luna e Mercurio. Sulla Ruota dello Zodiaco il rapporto che intercorre fra questi segni è quello che esiste fra la luce e ombra. Nel Sagittario la coscienza realizza l’ultimo momento dell’elemento fuoco, l’espansione verticale verso l’Uno, la riconnessione allo Spirito, sua vera essenza. E’ il fulgore delle illuminazioni e delle ascesi, dell’espansione al di là dello stretto confine della personalità e dell’Io inferiore. Il Capricorno è quello che ne consegue. La terra infatti esperisce la sua ultima tappa in questo archetipo e la coscienza, ormai espansa, guadagna un nuovo punto di vista sulla vita materiale, sui suoi attaccamenti, su tutte quelle questioni in cui si è smarrito il nostro Sè nel contatto con il mondo materiale. Allora se ne può fare a meno. Nel Capricorno la coscienza sa di non poter andare oltre nel mondo materiale e dunque di doversene distaccare per obbedire alla sua vera natura che è Spirito. Per questo Saturno, maestro del Capricorno, è l’energia delle nostre riduzioni, delle decurtazioni del superfluo, degli elementi distrattivi qualsiasi essi siano. E questo è un Cielo che ci sta mettendo a dura prova sulle questioni che non possono andare oltre nelle nostre esistenze. Sta illuminando in modo talvolta impietoso quali sono le situazioni che al momento hanno terminato la loro funzione nella nostra vita e che devono lasciare spazio a qualcos’altro.

Al nuovo, alla Luce che avanza.

Alla Luce che trapelerà fra i rami secchi degli alberi in inverno, come sta facendo ora, inondando una natura che i suoi carichi li ha già eliminati tutti. Non ci sono fronde adesso, non ci sono frutti e non ci sono fiori odorosi, questo è il momento dell’essere spogli, del farsi vuoti, di restare nell’attesa di una Luce che è appena tornata dopo un lungo buio. E non possiamo aspettarci subito il fragore e l’oro bollente dell’estate, i suoi odori e le sue meraviglie, la Luce che torna lo fa poco alla volta, con qualche minuto di giorno in più ogni volta. Silenziosa e felpata come è giusto che sia, per darci il tempo dell’adattamento, perchè la Natura è saggia. Vive in diretto contatto con il Divino.

Molti di noi hanno bisogno di vedere un pò di luce e durante queste feste di Natale lo avvertiranno con maggior intensità grazie alla Luna in Sagittario, che vorrebbe già essere oltre, che vorrebbe già vivere nella luce delle conquiste. Molti di noi si chiederanno quando finirà questa fase di decostruzione, perdita e limitazione, quando la potremo smettere di vivere sotto traccia. Perchè in molti casi è quello che si è fatto negli ultimi anni addirittura. Vivere perdendo pezzi più o meno coscientemente o accorgendosi d’improvviso che obiettivi in cui si è spesa una larga parte delle nostre energie non erano quello che autenticamente ci corrispondeva. Abbiamo intrapreso un viaggio di ri- plasmazione di noi stessi. Perchè il Capricorno è anche la struttura. La forma. La forma nuova che le nostre vite stanno cercando di guadagnare faticosamente. Vorrei abbracciare ogni persona che in questi anni ha dovuto attraversare lo spauracchio dei distacchi, degli allontanamenti, delle rinunce, dei sacrifici vissuti per poter guadagnare una libertà agognata, uno spazio personale di autenticità che prima mancava penosamente.

So quanto è stata dura. So quanto vi sia costato. E so che molti di voi in questo momento vorrebbero vedere i frutti, i risultati,i fiori di quelle scelte. Di scelte che sono state dolorose, che hanno generato conflitti interiori importanti. Ma la luce torna poco a poco.

La Luce sa il tempo delle sue schiarite.

Non possiamo aspettarci Agosto a Dicembre.

Possiamo aspettarci degli spicchi di consapevolezza in più, piccoli quanto è giusto che siano adesso le nostre acquisizioni. IL viaggio della coscienza è un viaggio soprattutto di affidamento. In cui si superano i confini di quella personcina che ciascuno sente ragionare dentro di se tutto il giorno e che spesso racconta balle intrise di paure e giudizio. E’ un viaggio di fiducia in qualcosa che forma tutto il mondo, che è l’energia che passa attraverso i nostri neuroni in forma di corrente elettrica, ed è la medesima che permette al Pianeta di esistere e alle Stelle di ardere. Un’energia talmente sconfinata da non poter essere colta con i nostri occhi fisici. Eppure è li tutti i giorni proprio sotto i nostri occhi.

Matteo è di gran lunga il mio preferito fra gli evangelisti. Era un personaggio odioso. Un pubblicano. Un esattore delle tasse. Un collaborazionista con l’occupatore. Uno di quelli che versava all’erario romano quanto l’impero chiedeva alle sue province per poi rivalersi a tassi usurari sulla popolazione e ridurre alla fame molti innocenti. Cristo, ovviamente non lo giudica, anzi sembra preferire sempre i peggiori per costituire il suo clan di adepti. Gli intima semplicemente di seguirlo e lui molla tutto cambiando anche nome da Levi a Matteo, che significa dono di Dio. Matteo è uno che ha perso la sua posizione sociale, il prestigio e il potere della sua professione per accettare una versione infinitamente più grande di se stesso. Un potere infinitamente maggiore. Perchè accettando Cristo in sè, esotericamente il proprio Sè Superiore, ha avuto accesso alla forza e alla potenza assoluta dell’Uno che gli ha consentito di resuscitare dalla morte la figlia del Re d’Etiopia Egippo, ottenendone la conversione immediata. Ed è suo uno degli scritti più belli delle righe sacre riguardanti le parole del Cristo:” Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito?  Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro?  E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un’ora sola alla durata della sua vita? ” ( Matteo 6,25-27)

Questo è il passo che sancisce l’inutilità del nostro preoccuparci. L’inutilità delle nostre paure. Del nostro sentirci soli e privi di meta. Laddove si perde la bussola o si resta nudi avvengono i più grandi miracoli. In ogni fiaba che si rispetti il bacio del Principe e l’Amore conseguente arrivano immancabilmente dopo che la Principessa ha perduto tutto mordendo un frutto avvelenato o pungendosi con un fuso stregato. Le nostre espansioni avvengono sempre quando accettiamo l’ombra, il nero, l’essere senza direzione.

Se vi sentite così siete sulla buona strada per vedere apparire la Luce che sta tornando. Dovete avere solo la pazienza del suo tempo, che non è quello della personalità. Accettare di non essere al top, accettare il momento con quello che non è perfetto, con quello che addirittura può apparirvi vuoto, sbagliato o squallido coltivando la fiducia che non sarà sempre così, perchè siete fatti di un’energia più grande che a prescindere da tutto quello che fate può darvi più di quel che immaginate è l’unica chiave. L’unico modo di farcela. Accettare quello che non va nelle vostre vite anche se è Natale ed è il tempo che in modo stereotipato ci rifilano debba essere un momento di armonia e pace interiore, accettare quello che non vi piace, significa mettersi nella prospettiva perfetta per vederne il cambiamento.

E non significa sorridere anche se non ne avete le forze. Significa essere coscienti che stare male spesso vuol dire essere fedeli alla propria autenticità. Essere onesti. Il punto è solo darsi il beneficio di pensare che passerà, che non sarà così per sempre.

Se non facciamo quello che siamo, se non la finiamo di raccontarcela, se non stiamo in sincerità con quello che c’è nel cuore, non avremmo mai quello che vogliamo.

Vi auguro la sincerità profonda. La capacità di accogliere le vostre emozioni meno luminose e provare a pensare che un giorno si trasformeranno nella merce più preziosa che abbiate mai avuto. Perchè vi traghetteranno verso una versione più alta di quel che siete. Se non altro perchè non siete soddisfatti.

E rivolgo un pensiero colmo d’affetto a tutti i coraggiosi e intrepidi guerrieri che in questi mesi hanno assistito ai crolli più disparati nelle loro esistenze restando in piedi. Per quanto ammaccati. Siete maghi e maghe inconsapevoli.

Del resto si sa non si va in Paradiso in carrozza.

Buon Natale

(imm. Pinterest)

Francesca Spades

se desideri un consulto astrologico con me puoi scrivere alla mail : francescaspades@gmail.com

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