Nella Cabalà l’Albero della Vita associa al pianeta Saturno la terza Sephira o emanazione dell’energia Divina, ovvero Binah, l’intelligenza dell’Uno. E’ la sephira che segue Chockmah, ovvero l’emanazione della Grazia divina. Perchè il processo di creazione è prima di tutto un atto di insondabile grazia effettuato dal Divino. E il fatto che Saturno sia associato ad una emanazione così vicina al Principio Primo, tanto da costituirne la terza espressione, lì sulla sommità dell’Albero che rappresenta la discesa del Logos Divino e il processo della creazione, mi ha sempre provocato un moto di reale meraviglia. Perchè siamo abituati a pensare a Saturno come a un nemico portatore di iatture, espressore di un’energia riducente, che arriva nelle nostre esistenze per togliere, sottrarre, eliminare gli attaccamenti a cui siamo cosi affezionati. Saturno spazza le nostre esistenze con la ramazza del dolore e del lutto e lo fa senza carità. Eppure la saggezza ermetica della Cabalà lo piazza vicino vicino al Creatore di tutto quello che esiste. Una della energie ad esso più vicine. E’ il terzo movimento che compie l’energia del Divino quando dal mondo degli archetipi denominato Aziluth, un mondo rarefatto e lontanissimo, scende un gradino la scala ed entra in Briah, Il mondo della Creazione. Saturno corrisponde quindi al movimento dell’energia Divina che dall’Uno diventa due. Segna l’inizio più vero della dualità. Dentro ha il senso del sacrificio che si compie nella divisione, quando l’Uno accetta di scindersi e staccarsi da quella sorta di inconoscibile iperuranio in cui risiede la sua eternità immutabile d’amore e pace che sempre è e sempre sarà. E che la creazione sia una sorta di perdita o caduta dal Paradiso ce lo raccontano le tradizioni di tutto il mondo, ce lo racconta la nostrana vicenda di Adamo ed Eva espulsi dall’Eden. Dentro la creazione c’è allora un evidente sacrificio e un inevitabile dolore. Adamo ed Eva fuori dal loro nido di perfezione sperimentano la paura, il buio, il freddo, la fame, la vergogna. Ogni madre che mette al mondo un figlio sa che i primi istanti saranno di dolore lacerante, sperimenta la vicinanza della morte nel passaggio sottile che accompagna una nuova vita nel mondo terreno. La sephira Binah viene considerata il lato femminile in cui la coscienza Divina si è scissa infatti. Rappresenta il principio materno assoluto, quello che mette a disposizione se stesso completamente per il discendere della vita. Ogni madre conosce il grado di sacrificio che potrebbe tollerare per la propria creatura. Così Saturno.
Saturno allora rappresenta il grado di sacrificio che ciascuno di noi è chiamato ad affrontare per il compiersi dell’atto creativo della propria esistenza. E’ in fine conti il nostro femminile più profondo. Ciascuno di noi infatti collabora all’immenso piano divino collettivo secondo il grado di espansione della propria coscienza, nessuno è escluso dall’immenso capolavoro cosmico che è l’atto della creazione. Le nostre esistenze con le loro storie, i loro vissuti, diventano micro cellule infinitesime dell’Energia Divina. E ciascuno di noi porta in sè un frammento infinitamente piccolo del sacrificio di quella prima divisione da Uno a due. Ciascuno di noi è allora madre del capolavoro che può essere la propria esistenza.
La guida di questo capolavoro è espressa astrologicamente proprio da Saturno. E’ collocato in luoghi e archetipi diversi per ognuno di noi nella carta natale, disegna aspetti diversi per ciascuna persona al mondo e sta li a raccontarci dove il nostro segmento privato di sacrificio, duro lavoro e sofferenza potrà condurci ad una dimensione più alta di quello che siamo, consentendoci di evolvere, di risalire un piccolo gradino di quella lunga scala che l’Energia Divina ha compiuto per estendersi in tutti i mondi possibili fino a noi. Infilati dentro l’ultima sephira dell’Albero della Vita, ai suoi piedi, dentro Malkhut, il Regno. Il mondo dell’azione.
Da domani Saturno interrompe il suo moto retrogrado e torna a viaggiare per il suo sentiero regolarmente. Questo ci consentirà una grande espirazione cosmica e finalmente una nuova potente inspirazione. Ci lascerà finalmente liberi da certi grandi fantasmi interiori che hanno popolato la nostra estate, quando il Cielo spingeva per farci venire alla resa dei conti con vecchie ferite necessitanti di guarigione o soluzione da millenni. Il moto diretto di Saturno adesso ci permette di guardare avanti perchè il tempo concesso per riassestare quel che è stato è scaduto. Adesso è tempo che nuove lezioni vengano a plasmarci. Ed è un trend che avvertiremo immediatamente perchè i movimenti di un gigante simile non sono cosa da poco. Saturno nel mito è uno che evira il padre senza pensarci su due volte e che separa per sempre i genitori spedendoli in angoli diversi del cosmo. Saturno inaugura un corso completamente nuovo nel mondo dei divini. E quando energeticamente inverte la rotta crea spazi, regole e ordini nuovi. Tutto questo abbraccerà il momento dell’equinozio d’Autunno fra una manciata di giorni. La maturità della terra, la doratura degli alberi, si legherà al nuovo corso che Saturno muovendosi in moto diretto consegnerà alle nostre esistenze. La risultante sarà necessariamente la realizzazione di nuove consapevolezze per ciascuno di noi, declinate sulla propria esperienza di vita.
Siete pronti per lo step successivo di voi stessi?
Siete pronti per quel grammo di sacrificio che permette alla vita di manifestarsi nelle sue poliedriche forme?
Il momento è di quelli in grado di spingere una linfa nuova e pulsante nelle nostre vene fintanto che saremo in grado di accettare in pieno i cambiamenti, come madri che accettano in pieno la nuova vita col suo carico di dolore. Con l’Amore di tutti i miracoli.
Siate la madre amorevole dei vostri cambiamenti più luminosi.
Buon Saturno Diretto!
Love
Shanti
(imm. Pinterest)
Francesca Spades
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