L’intelligenza profonda degli Errori

Quando si fanno conti e stime le possibilità si bipartiscono. Possono esserci sorprese negative o positive, perchè il nostro è un mondo duale, in cui siamo abituati a fare stime fin dalla culla. I nostri genitori ci hanno insegnato a farlo ed essi l’hanno appreso dai loro in una interminabile catena di generazioni incarnate nel mondo fisico. Il Cielo di questi giorni è eccezionale.

L’energia della Vergine si sta sommando vertiginosamente a quella del Capricorno, spaccando a metà la volta fra i due archetipi. L’elemento Terra è fortissimo e pone l’accento su tutte le scelte fatte finora, su tutte le sfide, quelle che abbiamo raccolto, quelle che non abbiamo nemmeno notato sulla nostra strada. Tutto sembra volerci condurre al punto di analizzare il cammino fatto finora e di comprenderne la convenienza, il valore, l’opportunità. Con ben sei astri retrogradi è un Cielo che non ci risparmia neanche retrospettive a lungo raggio sul nostro operato. Stiamo valutando anche decisioni prese molto tempo fa, accadimenti e fatti perduti in pagine antiche del nostro passato. Ad un livello ancora più profondo la spinta che avvertiamo è quella a voler sciogliere questioni nodali talmente profonde da assumere il rango di blocchi esistenziali veri e propri, di problematiche che si dipanano sul nostro sentiero da una vita all’altra, zavorrando il nostro cammino evolutivo.

La Terra è l’ultimo elemento a vedere la propria genesi nell’atto creativo promanato dall’Uno. Nella Cabala di derivazione Ermetica la Terra infatti è legata al mondo dell’Azione o Assiah, quella specifica zona o dimensione del creato in cui risiede l’ultima delle dieci Sephiroth dell’Albero della Vita, ovvero la sephira denominata Malkhut, il Regno. Ovvero Noi. La Terra appunto. Il che spiega in modo molto evocativo che tipo di energia sia legata a questo elemento. E’ un’energia densa che porta la manifestazione nel mondo fisico della dimensione delle idee, Terra significa fare. Agire. Concretizzare. Significa anche che quando abbiamo scelto questo pianeta per evolvere l’abbiamo fatto convinti che ci fosse molto lavoro da effettuare su noi stessi e l’abbiamo fatto grati a questa dimensione così pesante energeticamente che ci avrebbe consentito grandi passi sulla via del ritorno a casa. Allora quando il Cielo conta ben otto pianeti immersi nell’elemento Terra è sotto l’occhio di tutti che la spinta collettiva è ad operare e il desiderio diventa quello di gettarsi in grandi opere di ristrutturazione. Questa è una fase in cui potremmo essere soggetti alla voglia di mettere in cantiere molti progetti, caricandoci facilmente di compiti e mansioni. E questa spinta fattiva potrebbe essere figlia di quelle stime, talvolta impietose, che stiamo conducendo sulla nostra esistenza dal mese di Luglio. Stime impietose perchè ammantate di giudizio.

A consulto spesso vedo i segni di questo giudizio. Sempre più persone avvertono il disagio di aver condotto un’esistenza che sentono vuota, o spesso dedicata a falsi traguardi, in cui l’anelito bruciante sarebbe quello di girare il timone in direzione di qualcosa che abbia un significato più profondo o magari semplicemente più autentico e vicino alla chiamata della propria Anima. Ma il disagio o il dolore che si avvertono non sono altro che la spia del giudizio sfrenato con cui senza neanche rendercene conto valutiamo la nostra parabola esistenziale. Cosa è veramente fuori dal seminato in questa vita? Cosa è sbagliato? Cosa non avremmo dovuto fare o vivere? Perchè questi sono interrogativi che questo cielo può facilmente portare a galla nel nostro mentale. La luna veste la dura corazza del Capricorno. Va ad ancorarsi ai vecchi del Cielo, Plutone e Saturno, che sono nel segno in un binomio ormai datato a cui si è legato il Nodo Lunare Sud, ovvero il nostro passato karmico più antico. Nel Capricorno la coscienza ha il compito duro di imparare il distacco dalla materia, quella riduzione all’essenziale che le permette di cogliere la sua vera essenza. Ovvero lo Spirito. Saturno, maestro del segno, è quella Divinità preolimpica che evira suo padre e separa il Cielo ( Urano) dalla Terra (Gea). Elide la loro capacità di accoppiamento ma consente la nascita del mondo per come lo conosciamo. Realizza una vera e propria cosmogonia attraverso un atto di sacrificio e mutilazione. A Saturno nell’Albero della Vita della Cabala è legata la Sephira Binah, ovvero l’emanazione della Comprensione o Intelligenza Divina, dunque le elisioni e le sottrazioni a cui Saturno ci sottopone non sono mai insensate per quanto possano apparire. Saturno pensa ed è espressione della grande Intelligenza Divina. Che succede però quando del grande e meraviglioso archetipo del Capricorno si vive una dimensione non così riscattata? Quell’intelligenza diventa giudizio. Diventa ripiegamento e durezza, diventa incapacità di cogliere nel profondo il significato dell’esistenza perchè tutto quello che si diventa in grado di fare è lavorare indefessamente cercando di evitare la mannaia del proprio stesso giudice interiore. Il cuore langue, si indurisce. Nasce il rimpianto e la lamentela, arrivano fatica e cinismo.

Quando si mette mano alla propria storia karmica o al proprio piano esistenziale attuale con le lenti appannate dell’ottava bassa del Capricorno si elimina qualunque indulgenza dal piatto. Si diventa crudeli e dispotici con noi stessi. Ci si convince di aver seminato sulla propria strada solo un mucchio di errori e cianfrusaglie inutili. Si perde la capacità di accogliere se stessi. Spesso a consulto mi piace ricordare che Cristo disse ” Ama il prossimo tuo come te stesso”. Avrebbe potuto semplicemente dire ” Ama il prossimo tuo” e invece ha inserito un’unità di misura imprescindibile. Ama il tuo prossimo nell’esatta misura in cui sarai capace di amare te stesso. Non di più, non di meno. Fa si che l’accettazione, la pazienza, la carità e il perdono che rivolgi a te stesso siano esattamente quelli che predichi al fratello che hai davanti. Eppure quello che dobbiamo a noi stessi lo dimentichiamo facilmente quando pretendiamo di dire che abbiamo condotto esistenze di errori e cianfrusaglie e ci sentiamo addolorati o ansiosi per questo. Carl Gustave Jung sostenne che gli errori non sono altro che il fondamento della nostra vita.

Provate ad imparare qualcosa senza il prezioso apporto degli errori. Potreste dire di essere bravi magari, ma la lezione esistenziale di auto amore che ogni errore ci lascia in consegna quando dobbiamo accettare di aver fallito e tornare in carreggiata non esisterà mai in un percorso primo di inciampi o mancati obbiettivi.

Siate Il Logos Divino dell’energia Saturno, non il giudice dal cuore di ghiaccio.

Lasciamo che gli errori ci mostrino la strada della loro profonda intelligenza. Se sono accaduti erano perfetti per noi in quel preciso istante. Meritano tutto il nostro rispetto.

Love

Shanti.

(imm. Christian Schloe. Pinterest)

Francesca Spades

Ps: Ultimissimi giorni per iscriversi al corso Zodiaco del Risveglio in partenza ad Ottobre! Qui le info: https://astrologiakarmicaperanimeconfuse.com/2019/08/26/iscrizioni-aperte-per-il-corso-zodiaco-del-risveglio-di-francesca-spades/

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