L’Abbondanza è un concetto legato all’archetipo del Sagittario. Depositario dell’energia fuoco, il Sagittario è il terzo segno di questo elemento. E’ il momento in cui il fuoco vive la sua maturità dopo le conquiste bellicose dell’Ariete per l’esistenza, quelle di consolidamento dell’individualità nella regalità del Leone. Il Sagittario è il cielo viola del tramonto, in cui ormai la battaglia per se stessi è stata combattuta e vinta. Dunque il fuoco del Sagittario è un’energia espansiva che ci porta tuttavia oltre i confini di quel che siamo, della nostra individualità. Per questo è il regno dell’abbondanza, perchè quando si superano i confini del piccolo IO si conosce la vastità del trans-personale, ovvero di quello che è oltre la personalità. E’ uno spazio molto più esteso delle nostre piccole identificazioni, è lo spazio di coscienza che ci riconnette alla nostra parte Divina, che è fusa nell’Universo, come goccia nell’oceano. Singola, ma allo stesso tempo parte di un’immensità senza confine.
La Luna oggi si immerge nelle atmosfere spirituali del Sagittario e va ad aiutare l’energia del Signore di questo Archetipo : Giove, in transito nel segno già da un pezzo. Giove che nel Sagittario è a casa sua. Perchè Zeus nel mito è Re e padre prolifico dell’Olimpo. E’ quella divinità che si è fatta carico della sconfitta di Crono, che ha donato ai suoi fratelli la libertà e la possibilità di Regnare su una porzione di mondo. Zeus ama di un amore spesso caotico e bulimico ninfe, dee e creature umane, distribuisce grazie pietose quando qualcuno è in preda a sofferenze troppo crudeli. La mitologia è costellata di episodi in cui il Re degli Dei è mosso a compassione per la sorte di qualcuno ed interviene incarnando il deus ex machina del caso. Trasforma gli addolorati in costellazioni e fiori. Si muove a pietà. Perdona.
Il Cielo che viviamo in questi giorni invece ci permea di un’energia che conosce poca pietà, poca capacità empatica di sentire il disagio altrui, perchè quello che ci fa mettere a fuoco è principalmente la nostra realtà con le sue opportunità. L’Energia della Vergine infatti è quella delle analisi, della programmazione, della chiusura in se stessi per comprendere se quello che c’è nel piatto è bene o male, conveniente o meno. Così quello che viene iper stimolato in questa fase è il nostro mentale che vuole risolvere e incasellare risultati. Il rapporto fra Vergine e Sagittario è il racconto di una storia difficile, è lo scontro fra il desiderio di controllare e quello di esagerare. Freno e Acceleratore. Con questa Luna viviamo l’impeto a lanciare il cuore oltre il fosso con tutta la rincorsa che possiamo, ma al contempo la paura folle di finire in un burrone senza fondo. E’ una frizione interiore che potrebbe metterci le ganasce, perchè quello che in realtà fa è impedirci di capire la via dell’abbondanza.
Chirone, figura mitologica cara al Sagittario, è un centauro che superando la sua natura animale equina, ha deciso di potenziare la sua parte divina, diventando un esperto guaritore, un saggio, financo un docente di strategia militare e quando viene chiamato dalla Ninfa Teti non rifiuta di correre in aiuto di una madre allarmata.
Teti infatti ha concepito un figlio che vuole inattaccabile, forte come se stessa che ha conosciuto natali semi divini, e desidera questo benchè suo figlio discenda da un uomo comune. Sa che si tratta di un bambino straordinario e vuole potenziare la sua esclusività come spesso auspicano certe mamme occupate fin troppo dai sogni di gloria per i propri figli. E in questo desiderio si è spinta un pò troppo oltre. Ha immerso il bambino nel fiume Stige. Un grande fiume che scorre negli Inferi. E’ il fiume dell’odio letteralmente, della vendetta. I Divini ne usano l’acqua per suggellare i loro giuramenti perchè l’acqua dello Stige una volta ingerita fa cadere in un sonno simile alla morte i traditori, i quali verranno poi esiliati per nove anni dall’Olimpo. Uno dei poteri di quell’acqua prodigiosa tuttavia è anche di rendere invulnerabile chi si immerge fra i suoi flutti. Il piccolo Achille viene tuffato dalla madre per un piede. La sua tempra è senz’altro speciale, un altro neonato sarebbe forse stato disintegrato dall’energia infernale del fiume. Achille invece sopravvive ma quell’unico tallone nelle mani della madre che non ha toccato l’acqua sacra è rimasto mortale e umano e si è completamente ustionato. Chirone sopraggiunge quando Teti non sa che fare per calmare il pianto straziato del suo bambino a causa di quell’ustione. Chirone non la giudica anche se si rende conto di che follia sia stata per un neonato umano un’esperienza del genere. Silenzioso e accomodante fa il suo lavoro, sostituisce il tallone al bimbo con quello di un gigante morto in un’attenta opera di chirurgia ante litteram, mette a servizio tutta la sua perizia perchè sa che dare è l’unico modo di ricevere. E’ una lezione che ha integrato profondamente in se. Ma l’entità della sua generosità si coglie quando tornando a casa dalla dimora della Ninfa a cui ha prestato soccorso smarrisce la strada. Comprendiamo allora che Chirone non si è tirato indietro dall’impresa anche a fronte di un viaggio lungo e periglioso che sulla via del ritorno lo coglie impreparato e solo. Di nulla si è preoccupato Chirone dunque. Ha semplicemente seguito il cuore e fatto quello che andava fatto, senza calcoli, senza convenienze. E infatti non viene lasciato a se stesso.
Zeus, che tutto vede, intelligenza cosmica al di sopra delle parti, si accorge del suo smarrimento e gli invia presto un’aquila maestosa ad indicargli la via verso casa. Generosità che paga altra generosità. Accoglienza che paga l’accoglienza. Altruismo che scaturisce dall’altruismo.
C’è una parte nobile in noi che i calcoletti li straccia e li getta nell’immondizia, c’è una parte in noi che ha la forza di Chirone quando intraprende un viaggio duro per andare a curare un bambino esposto al pericolo da una madre incauta. C’è una parte in noi che sa che solo donando si può avere. Il monito di Un corso in Miracoli è tu hai quel che sei. Se ti estendi, se si estende il tuo cuore, si estende anche il tuo mondo esteriore, che è un riflesso di quello che sei. Tutto quel che abbiamo si rinforza donandolo, non chiudendolo a doppia mandata in cassaforte perchè chissà gli altri poi che cosa possono fare o il futuro quali mali può riservarci.
Nell’Albero della Vita della Cabala il Sagittario è associato al sentiero di Saggezza Samekh, che unisce Tipareth (emanazione della Bellezza Divina) a Yesod ( emanazione del Fondamento Divino). Samekh significa “Puntello”. Ovvero appoggio, aiuto, supporto. Il supporto che riceviamo dal cosmo quando facciamo la cosa giusta, quando ci apriamo all’amore e all’accoglienza. Il supporto che Chirone riceve sulla via del ritorno da Zeus, perchè chi da ha.
Vi auguro la forza di essere il “Puntello” della comunità in cui vivete. Che sia la famiglia, il vostro luogo di lavoro, la cerchia dei vostri amici o il vicinato. Vi auguro di essere il supporto di chi ha bisogno, il sorriso per chi soffre, la spalla per chi non ce la fa. E vi auguro di capire profondamente che dare non è togliersi qualcosa. Non è predicarsi un segno meno, ma aggiungere il più al più. Dare è l’unico segreto per avere.
Siate l’amore senza giudizio di Chirone.
Love
Shanti
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