Il Cielo nella mattinata di domani registrerà Luna Nuova in Vergine. E dell’archetipo Vergine la volta celeste gronda letteralmente con Marte, Venere, Sole già nel segno.
Alice Bailey nei suoi scritti sostiene che la parola “Virgo” derivi dalla lingua parlata in Atlantide, perchè l’idea della Grande Vergine Madre è presente fin dagli albori della storia dell’uomo ed è fortemente parte dell’archetipo astrologico in questione. Un’infinità di miti si riferiscono al matriarcato che dominò antiche civiltà.
Lilith è la prima donna. Fugge ancora inviolata dal Giardino dell’Eden perchè rifiuta di sottostare sessualmente al compagno che le è stato affiancato. Si trasforma in un Demone ribelle, che caccia per ben tre volte gli Angeli inviati da Dio per ricondurla a casa. Lo stesso accade nel mito delle Amazzoni, popolo di donne guerriere che sacrifica la propria femminilità mutilando il proprio seno destro per meglio tendere l’arco e usare le armi. Per loro la sessualità è vissuta come mero dovere. Racconta il mito che una volta all’anno si offrissero in Primavera agli uomini del popolo limitrofo dei Gargareni per concepire altre femmine guerriere. I maschietti nati venivano ricondotti ai padri, solo le bambine entravano nella stirpe Amazzone. E gli incontri avvenivano al buio, per impedire che si potesse conoscere l’identità delle guerriere negli amplessi. Il simbolismo di queste figure ci porta in contatto con una caratteristica specifica dell’archetipo Vergine che è il ripiegamento. La chiusura energetica. La capacità mentale di freddare e sterilizzare l’emozione, l’afflato di cuore, in vista di un bene superiore, in vista di una meta da raggiungere, che sia fuggire a un amante al quale è destinata a sottomettersi, o che sia mantenere la purezza di un popolo totalmente al femminile.
Eva è un’altra figura femminile in cui il mentale agisce sopra e al di là delle emozioni. Non è soddisfatta di galleggiare nella perfezione contemplativa dell’unità non consapevole con Dio. Eva concepisce il desiderio totalmente intellettuale di conoscere quello che è acquisibile solamente con l’esperienza dell’incarnazione. Eva è la mente che si accende e accetta la mela che il Serpente, simbolo della materia, le consegna per lanciarsi in un viaggio millenario di auto conoscenza. Nella sua figura il mentale è più forte di qualunque cosa, più forte della proibizione dell’Altissimo, non c’è ancora barlume in essa del Principio Spirituale. Le figure di Grande Madre successive che la storia del pensiero umano ci abbia consegnato invece questo contatto dello Spirito lo presentano. La dea Iside è divinità della fertilità, del desiderio di concepimento e della cura e attesa del bambino. Il bambino che simbolicamente è la coscienza Cristica o Spirito che in seguito all’allontanamento dall’Uno deve tornare ad accendersi nella coscienza umana. Maria, Madre e Vergine, è la carne che si presta alla genesi del Cristo, ovvero dello Spirito. E’ la materia che si mette a servizio dello Spirito ed è infatti l’ottava più alta dell’archetipo Vergine, che diventa la fusione perfetta fra materia e Anima. Le nozze del Sè Superiore e di quello inferiore o personalità.
La parabola di queste figure allora delinea perfettamente quella della coscienza nel segno zodiacale. C’è un viaggio interiore da realizzare che va dalla completa identificazione con la mente all’accettazione incondizionata dello Spirito o Anima, che diventa il reale reggitore e sovrano dello specchio di coscienza. E’ il cammino a cui tutti siamo soggetti nell’arco delle nostre molteplici vite verso l’Uno.
Il Cielo di questi giorni enfatizza estremamente il nostro mentale. Potrebbe spingerci a centrifugati di pensieri in cui mantenere alta l’asticella dell’attenzione e dunque del distacco potrebbe essere complesso. Come Eva potremmo essere tutti sedotti dalla voce della sirena parlante nella nostra interiorità, a cui piace creare problemi, quesiti, situazioni da pianificare che spesso mancano di fattibilità nel Qui e nell’Ora. Alla mente non piace nulla che sia risolvibile su due piedi, con semplicità. Ha l’attitudine a lanciare il sasso sempre qualche metro più in la della gittata della nostra presenza, e lo fa perchè solo la mente concepisce bisogni. Stati di mancanza o di disagio che devono essere quietati e fanno ribollire la sequenza delle nostre immagini interiori come fosse un frullatore. Sempre domani o sempre ieri. Sempre oltre quello che c’è. Come Eva che, a fronte della meraviglia immanente dell’Eden, concepiva il bisogno, figlio della mente, di spostarsi e vedere che ci fosse più in là. Nella materia. Dove la nostra divinità intrinseca si dimentica. Dove lo Spirito si addensa talmente tanto da non permetterci più di vedere quello che realmente siamo: schegge di Dio.
Con il passaggio della Luna in Vergine, anche a fronte del suo vuoto energetico, questa frenesia mentale raggiunge un culmine che deve permetterci di captarla e trattarla per quello che è: identificazione con il nostro sè inferiore. Il Cielo da domani registrerà infatti ben quattro quadrature con Giove in Sagittario. Una per ogni pianeta passato in Vergine. Il significato simbolico è potente.
Siamo talmente presi dalle spire di quello che ci raccontiamo interiormente da non sentire il richiamo dell’Anima ( il Sagittario è principio di riconnessione allo Spirito) . Siamo talmente occupati a metter pezze sui problemi e a programmare il futuro da perdere il senso della soddisfazione e della gratitudine per quello c’è già, che è qua adesso nelle vite di chiunque.
Si dice da più parti che il Regno Di Dio sia uno stato interiore. E’ quel Giardino dell’Eden in cui Eva aveva tutti e due i piedi e di cui non si è più resa conto spostandosi dal Qui e dall’Ora.
L’Universo ama chi prende le cose a piccole dosi, secondo la capacità realizzativa che il presente consente. Non significa essere sprovveduti o ingenui, significa rasserenarsi in quello che al momento si può fare. Provare gratitudine per quello che si ha in mano, immettere energie pulite perchè scevre di negatività in circolo. Non viviamo isolati, siamo parte di un grande stagno energetico in cui la qualità delle nostre emozioni condiziona quella di tutti. Il nostro benessere diventa il pane del benessere altrui e il benessere altrui il nostro pane quotidiano.
Eliminate per un pò, anche solo per ventiquattro ore le parole Ieri o Domani dal vostro vocabolario. Respirate. Fidatevi che quando cala l’ansia dell’eterno ricamo di bisogni mentali, tutto fila meglio e accadono dei piccoli e grandi miracoli che derivano dal fatto che siamo tutti connessi.
Restate qui e restare ora.
Amatevi per quello che avete, è già tanto. E’ già più di quello che molti altri hanno a disposizione.
Love
Shanti
Francesca Spades
ps: Sono aperte le iscrizioni al Corso “Zodiaco del Risveglio”
Info francescaspades@gmail.com