Luna Piena in Leone. Se il Sole distrugge le ali.

La Luna è piena in Leone questo mese. In rapporto di doppia trazione con Urano in Toro, Signore delle altezze siderali del Cielo, baluardo della nostra libertà interiore.

Negli scritti esoterici di Alice Bailey il rapporto esistente fra Toro e Leone è quello simbolicamente rappresentato dal passaggio fra il primo e il secondo step o braccio della Croce Fissa, anche detta Croce dell’Anima. Il sentiero evolutivo che conduce alla scoperta del Cristo Interiore, la nostra Anima appunto.

Nel Toro la coscienza in viaggio sulla Ruota dello Zodiaco sperimenta infatti  l’identificazione con il piano materiale al fine di poterlo mettere in discussione e “squarciarne il velo” come scrive la stessa Bailey.  Arriva così a comprendere che la propria essenza giace ben oltre il mondo fenomenico esterno, ma piuttosto all’interno, nel raccoglimento del Cuore, chakra di mezzo, che mette in connessione Terra e Cielo. Spirito e mondo della forma. Chakra caro al Leone appunto, Anahata, anche detto il non percosso in lingua Sanscrita. Come dire il non spezzato, il non finito. Nel Leone la Coscienza scopre infatti il primo contatto con lo Spirito, che è Infinito. Per questo è il territorio Astrologico del Sole, centro del nostrano sistema planetario.

Allora la battaglia innescata nel Toro, viene completata nel Leone con la comprensione di quel che davvero si è. Del proprio valore.

Nelle parole del mito la faccenda è magnificamente affrescata dalla parabola di Dedalo, primo architstar della storia, costretto a servirsi della materia e della propria abilità per guadagnarsi la permanenza alla corte di Minosse in Creta.

La pietra nella quale egli erige il labirinto destinato ad essere nascondiglio e dimora del Minotauro, figlio mostruoso del Re, rappresenta infatti obbligo e riscatto al contempo. Se Dedalo non si mostrerà in grado di creare un’opera tale da soddisfare le richieste Reali in merito al problema di occultare la sanguinaria creatura, verrà con ogni probabilità espulso e rimandato in patria, ad Atene, luogo ostile, dal quale gli fu necessaria la fuga anni prima. Il talento artistico che gli appartiene e la sua connessione con la materia, che se ne fa strumento, gli vanta dunque salvezza, ma rappresenta anche un giogo al quale non c’è alternativa.

E la prigione del compromesso con Minosse svela tragicamente le sue sbarre quando, anche a fronte dell’ultimazione del lavoro richiesto, non gli viene più  permesso di allontanarsi da Creta.

Allora la salvezza in un primo momento offerta da un passato turbolento si trasforma per Dedalo in ricatto e carcere. Fino a  quando il figlio Icaro, divenuto uomo costruendo assieme al padre la grande opera architettonica, non gli suggerisce la chiave risolutiva.

Usare la materia di nuovo, ma questa volta per liberarsi. Librarsi in aria e abbandonare l’isola per sempre.

E i due lo fanno davvero. Mettono insieme grandi ali di piume e cera e si alzano in volo come aquile lasciandosi tutto alle spalle. Immergendosi nell’oro del  Sole che riempie l’aria e riscalda il vento, saldo sostegno al volo.

La simbologia del mito è preziosa e oltremodo chiara. La materia abilmente usata (Personalità/ali) è viatico del risveglio allo Spirito (Sole).

Ma il rischio esiste ed è notevole.

Nel racconto qualcosa va storto.

Quell’incontro col Sole/Spirito sembra quasi esercitare una seduzione ingestibile. Tramutarsi in bramosia.

Icaro si avvicina troppo alla Fonte.

Come fosse il canto di una sirena, il suo richiamo si fa droga per lui.

Non ascolta i moniti paterni, che lo mettono in guardia dall’abbraccio con il fuoco Solare.

E il calore incontrollato scioglie la cera delle sue ali.

Precipita.

Trova la morte e spezza il cuore del padre.

Ed è quello che rischia di accaderci in questo Plenilunio Valorosi.

Potrebbe spezzarsi il nostro cuore. 

La Piena Lunare ci porta in contatto con il bisogno esasperato di Luce. Di essere visti, considerati, attenzionati, ammirati, di superare i nostri limiti interiori. Di essere bravi, belli, grandi e vittoriosi. Di essere e sentirci più e oltre. La richiesta di centralità e splendore, che è una delle cifre caratteristiche dell’Archetipo Leone nelle sue ottave meno riscattate, rischia di debordare e di metterci di fronte invece a rifiuti, cadute e crolli.

Di lasciarci precipitare a piombo come Icaro negli abissi del mare nero.

Anche nel sapiente fraseggio del Cielo il rischio è opportunamente calcolato.

Il Plenilunio incontrerà infatti nel suo percorso Lilith, madre di Demoni e vessillo di rifiuto, stazionante nel medesimo segno Astrologico, rivelandoci che laddove non saremo in grado di renderci coscienti della nostra sete di riconoscimento e della statura delle nostre aspettative interiori vivremo lo schianto della delusione.

Proprio come un impatto violento contro il suolo.

La quadratura disegnata dalla Luna con Urano segnala al contempo che il bisogno di essere visti ci zavorra e insidia lo spazio della nostra libertà. Sopprimendola in verità. Ci lega piuttosto all’identificazione con la materia del Toro, verticalmente connessa al regno dei piccoli bisogni di Personalità.

Nel mito la brama fuori controllo di fondersi con il Sole priva Icaro della libertà numero uno al mondo: quella di vivere.

La domanda allora è: come vogliamo vivere Valorosi?

A che stress sottoponiamo il cuore? 

Quanto ci costa l’immagine che vogliamo gli altri ricevano di noi? E quanto ci opprime il peso dell’idea vincente che di noi stessi serbiamo?

Che compromessi accettiamo per essere valutati degnamente?

Quale prezzo sanguinolento siamo disposti ad accettare per l’attenzione di qualcuno la fuori?

La Luce, come l’attenzione dell’altro e come la gloria, non ha bisogno di essere famelicamente agognata o rincorsa Valorosi.

Non è un bene raro e volatile.

E’ solo la naturale conseguenza di quello che siamo.

Il successo è qualcosa che succede. Ovvero che “accade dopo”, come chiarisce la parola medesima. Dopo che cosa se non noi stessi? Dopo la nostra verità? 

Dopo il coraggio di apparire per quel che siamo?

E siamo già Luce.

Non abbiamo mai smesso di esserlo nemmeno per pochi minuti.

Buon Plenilunio di Luce scoperta Valorosi. Non sospirata. 

Con Amore e Servizio

Francesca Spades

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