La Luna Piena del mese, nell’archetipo del Capricorno, incontra Plutone, Signore degli Inferi e delle grandi trasformazioni alchemiche stazionante nello stesso territorio, e crea una trazione impietosa con Lilith nell’opposto segno Astrologico del Cancro. Lilith la grande Rifiutante del Divino, sentinella e simbolo celeste del nostro personale rifiuto. Quello che opponiamo al flusso dell’esistenza. Ai piani dell’Anima, evolutivi, e per questo sovente complessi quando non duri.
Il Capricorno dal canto suo individua per la coscienza in viaggio sulla Ruota Zodiacale la necessità di integrare struttura, responsabilità, autonomia.
E’ un Plenilunio dunque che si tinge d’ombra in ogni senso e ad ogni livello, che scende negli Inferi della nostra personalità, e che a livello collettivo offrirà un fianco energetico perfetto per officiare ritualistica Nera di ogni sorta.
Le forze di opposizione Arimaniche che tengono il pianeta contratto sotto l’artiglio della menzogna e del materialismo più estremo saranno in fervida attività in questa piena Lunare, che per esse rappresenta uno degli snodi chiave energetici dell’anno quanto alla realizzazione dei piani oscuri con i quali vesseranno la collettività intera già a partire dalla retrogradazione di Giove prevista dalla fine di Luglio e più in là in Autunno. Un Autunno che sarà foriero di restrizione e rigore come mai nella storia degli ultimi settant’anni.
Il consiglio orbene Valorosi, quando si aprono finestre così palesi di dialogo con quel che è occulto e ctonio su questo piano duale, è sempre quello di non agganciarsi a campi meditativi di sconosciuta provenienza, soprattutto circolanti on line, e di non dedicarvi in maniera improvvisata a riti di qualsiasi sorta e natura.
Non meditate in gruppo se non sapete a cosa state collegando la vostra energia.
Non officiate riti.
Pregate, meditate contando su voi stessi in diretta connessione con i Maestri del Cosmo. Senza intermediari. Vi odono e vi vedono benissimo.
Non è un mare da navigare con imbarcazioni di fortuna quello dei piani sottili di questa Lunazione.
Sul piano individuale potremmo invece assistere a una rivelazione di fette di privato inferno personale. Nell’economia dell’Asse Karmico dei Nodi Lunari che pretende la visione e il superamento dei nostri fantasmi interiori( Link per la diretta sull’Asse di Nodi Lunari (1) L’Asse dei Nodi Lunari in Toro/ Scorpione: l’Asse del Serpente – YouTube ) l’attuale Lunazione in Capricorno funziona da soglia di iniziazione.
La piena Lunare porterà a galla tematiche sommerse. Antiche. Viscerali. Mai narrate a livello cosciente. Sarà l’equivalente di aprire la porta dell’armadio scricchiolante di rumori sinistri, guardare sotto il letto, o di immergersi nel buio delle scale o delle cantine di quando eravamo bambini. Una finestra di oscurità rivelata.
Cose di cui abbiamo un timore ancestrale verranno allo scoperto perchè recanti la necessità di crescere e mollare porzioni di dipendenza affettiva o relazionale, spesso anche materiale.
Il Capricorno è d’altro canto l’archetipo del compimento dell’esistenza su piano incarnato. Alice Bailey nei suoi scritti lo introduce come Porta d’uscita del mondo fenomenico. Il Cristo è emanazione diretta dell’Uno (Cristòs è la traslitterazione in lingua greca del termine ebraico Mashiach, ovvero l’Unto dal Signore), ed è archetipicamente legato all’ottava più alta del Capricorno. Cristo, il grande distruttore dell’ego umano. Colui che azzera un evo, terminando la violenza sanguinaria del quarto periodo post Atlantico, ovvero l’età greco romana, per inaugurare l’Era dei Pesci, votata alla scoperta dell’empatia.
Così il Capricorno è il segno delle chiusure, dei capitoli giunti all’epilogo. Sulla ruota Zodiacale la decima stazione, di sua pertinenza,è il luogo in cui la Coscienza rinuncia al piano fisico nell’ottica della schiusa di un mondo completamente nuovo, quello al di là della materia, verso le alture dello Spirito.
Allora si tratta Valorosi di una Luna Piena di decurtazioni e tagli. Di perdite liberatorie anche se non propriamente indolori. Di pagine voltate. Di epiloghi a lungo rimandati. E saranno cesure che pretenderanno la loro porzione di inferno da vivere. Nel mito una delle imprese per cui la notorietà di Eracle schizzò alle stelle per esempio fu proprio l’incontro non autorizzato niente meno che con Ade, Signore degli inferi. Una capatina all’Inferno.
Nessuno era accetto nel regno di tenebra del fratello di Zeus era cosa ben risaputa. Nessuno che non fosse stato specificamente richiamato fra i morti dalla sua stessa implacabile decisione. Eppure un mezzo mortale, solo per metà figlio del Divino, guidato da Hermes nello svolgimento delle sue dodici storiche identificative fatiche, osò l’ardire di infrangere il divieto di accesso al regno dei Morti. Ade gli si fece accanto non appena ebbe varcato la soglia, incredulo. Ed Eracle, al cospetto del Dio del trapasso, Nero e gelido come la morte stessa, vide bene di scagliare una freccia con il cuore in fiamme e il respiro strozzato. Una freccia che ferì il temibile Ade a una spalla, costringendolo a rifugiarsi sulle altezze dell’Olimpo per essere medicato. Difficile dire cosa si agitasse nel petto di un semi mortale giunto agli estremi del mondo davanti a una creatura eterna dallo smisurato potere. Terrore. Sgomento e istinto di autoconservazione. Probabile.
Qualsiasi cosa fosse funzionò.
Eracle riuscì a tornare illeso nel mondo dei vivi portando via con se il cane Cerbero, obiettivo della fatica e capitolo conclusivo della propria sequenza di imprese al limite del possibile.
Si perchè l’incontro con Ade chiuse la pagina della catarsi dell’Eroe. Ultima tappa di un percorso di definizione di sè tortuoso e di caro prezzo.
Come quello che molti di noi registreranno in occasione del Plenilunio attuale.
Saranno giornate di profonda autodefinizione che avranno bisogno di essere realizzate alle porte dei nostri privati tormenti interiori, affinchè siano superati, e si riveleranno all’interno di cornici in cui ci sentiremo pressati e strattonati. Terrificati come si può esserlo davanti al Dio dei Morti in persona. Frastornati da un vento di cambiamento impetuoso in cui ci sembrerà che il Cielo cospiri contro di noi.
Sarà vero esattamente l’opposto Valorosi.
Il Cielo non cospira, ma soffia forte sul fuoco della nostra evoluzione.
La trazione che la Luna saldata a Plutone eserciterà sulla Lilith assumerà allora i connotati di quegli aspetti dell’esistenza in cui ci rifiutiamo di sviluppare autonomia e responsabilità, ostinandoci a dipendere o a non scegliere, come fanno i fanciulli.
Perchè fanciulli non siamo più.
Soprattutto oggi che l’intero pianeta sta aprendo gli occhi e diventando adulto nel fuoco di una planetaria sofferenza e che le soglie di un mondo più riscattato potranno essere attraversate solo da quanti avranno passato indenni il setaccio che rappresenta il presente momento storico.
Davanti al vostro personalissimo Ade Valorosi non arretrate.
Non abbiate paura di quello che dovete chiudere o perdere. Chiudete piuttosto gli occhi e scagliate la vostra freccia.
Vi attende la gloria dell’Olimpo.
Con Amore e Servizio
Francesca Spades
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