La Luna Piena del mese si forma alle primissime luci dell’Alba Valorosi, decurtata nella sua rotondità dal cono d’ombra proiettato dal nostro pianeta in passaggio davanti al Sole in un’eclissi visibile anche dai nostri cieli, la seconda dell’anno.
Il tutto avviene poi nel territorio astrologico del Dio dell’Ade, lo Scorpione, in opposizione a Urano in Toro e in congiunzione con il Nodo Lunare Sud.
Il Cielo gonfia così i nostri spettri più antichi di potenza, li ammanta dell’energia lunare alla sua massima espressione. Le ombre più ancestrali che ci riguardano trovano una strada per uscire dagli inferi, dal sottosuolo dei nostri rifiuti ed uscire allo scoperto. Quel che non accettiamo, quel che non vogliamo vedere, quel che ci terrorizza, quel che ci sottrae la terra da sotto i piedi sguscerà fuori con il silenzio che è tipico del Signore degli Inferi per ricevere la nostra attenzione e poter essere superato.
E’ un’occasione questa che non si ripeterà facilmente di poter guarire ferite avite come vuole il Nodo Sud congiunto alla Luna, millenarie, originate in un punto lontanissimo del nostro albero genealogico e tramandate fino ai nostri giorni da generazioni di anime che hanno cercato coscienza e crescita su questo piano fisico condividendo con noi sezioni di materia e DNA.
I nostri antenati.
Le loro guerre, i loro spauracchi saranno i nostri Valorosi. Le loro scelte diverranno le nostre.
I loro sospiri e le loro speranze vestiranno i battiti dei nostri cuori affinchè tutto sia portato all’altare della luce.
Avremo l’Anima colma di nostalgie e inquietudini molto più antiche dei nostri giorni e il compito che assolveremo libererà gruppi interi di anime grazie ai nostri gesti.
Luce e ombra si affrontano nel frattempo sempre più serratamente sui piani sottili.
Come eserciti schierati.
Sul piano collettivo allora la dinamica è mozzafiato.
Le forze della Loggia Nera, dominata dagli Arconti, i loro demoni e ogni schiera spiritualmente oppositiva al risveglio dell’essere umano (Asura), avranno modo fra questa notte e la prossima di interrare letteralmente semi di distruzione che vedranno molto presto i loro fiori e frutti. Nel giro di un paio di settimane al massimo ne coglieremo l’esito, quando a fine mese, con l’incontro di Marte, Venere e Giove in Ariete, nuovi piani di distruzione mondiale riceveranno il loro start, assecondando l’energia marziale ed iniziatica del primo archetipo sulla ruota dello Zodiaco. In effetti sono già stati annunciati meeting e appuntamenti internazionali fondamentali per l’Agenda che il Nero cerca sempre più affannosamente di portare a manifestazione.
Arimane stringe il pugno.
Il suo orologio incalza, non ha tempo da sprecare.
Chiede ragione al mondo della sua sete di annientamento.
Dunque Valorosi la polarità nera che tiene in scacco il pianeta non si fermerà, anzi affonderà in questa occasione le sue zanne come una bestia affamata nel cuore dell’umanità, complice il sonno e l’incoscienza delle masse, ma non può avere ragione della creatura umana.
Non può vincere in nessun modo.
La Luna Piena presente infatti rappresenta il momento della semina d’oscurità senza dubbio, ma riceve specularmente anche la vicinanza dei Maestri Ascesi della Gerarchia Bianca, che ci affiancano in tale complicatissimo momento di catarsi.
Gli Amministratori Delegati dell’Uno al completo.
La giornata di domani accoglie allo stesso modo infatti anche Wesak. Festa dell’illuminazione. La celebrazione della coscienza Buddhica che si riconnette con l’Uno, stabilendo un ponte di contatto perpetuo fra l’uomo e la Fonte Divina del tutto. La festa di chi ce l’ha fatta. E fra le pagine che Alice Bailey scrisse per conto del Maestro Djwhal Khul sull’esperienza eterica della celebrazione (Esteriorizzazione della Gerarchia edito nel 1957), essa assume i connotati di una benedizione profonda verso l’umanità. La potenza della Loggia Bianca in assetto unitario di festa, presieduta dalle coscienze di occidente e oriente in segno di fusione della dualità, ovvero il Cristo e il Buddha, disegna una reale rete di protezione in grado di avvolgere il pianeta tutto ed elargire guarigione a chiunque vi si connetta.
Per questo la nottata presente e la giornata di domani sostanziano un dono senza pari.
Se la Loggia nera scatena le ombre più radicate, le lascia uscire come fuochi fatui e mostri infernali nella notte, la Loggia Bianca non mancherà il colpo consegnandoci l’antidoto per trasmutare tutto e liberare rami interi di genealogia in magnifiche guarigioni.
Lo Scorpione è infatti l’archetipo della metamedicina nello Zodiaco.
Non a caso la reggenza occulta dei Pesci, segno d’elezione dei guaritori, è assegnata proprio a Plutone, suo maestro. La Cabalà lo sottolinea immancabilmente.
Nell’Albero della Vita infatti il sentiero di saggezza connesso all’archetipo di Plutone è Nun, ovvero il Pesce, collegamento di Tiphareth a Netzach. Emanazioni del Trionfo di Dio e della sua Regalità. Vale a dire che la sovranità di Dio ottiene la sua vittoria quando si accetta la morte, la discesa nel mondo della materia. Solo la discesa nella solidità innesca la risalita verso lo Spirito, movimento magistralmente rappresentato dall’immagine grafica del pesce: una mandorla o vescica espressa dall’incrocio di due archi, l’uno orientato verso il basso (discesa),l’altro verso l’alto ( risalita).
E infatti nello Scorpione la coscienza in viaggio sulla ruota zodiacale conosce l’estremo, la discesa, il dirupo, quel genere di esperienza che non ammette alcun altra possibilità, il ricatto che trascina in basso e spalanca le porte dell’ignoto, imponendo un affidamento forzato al flusso dell’esistenza, come una forza invisibile che ci spinge alle spalle lasciandoci cadere in picchiata dal ciglio di un burrone, per renderci chiaro, al fine, di possedere un paio d’ali e di saper volare.
Ade chiede la nostra pelle in cambio dell’eternità.
Chiede il solve et coagula che rettifica le nostre cristallizzazioni. Che ci consente di fluire dove siamo inchiodati.
Accettate di cadere valorosi. Sarete sostenuti.
Accettate la picchiata. Verrete sollevati.
Il vuoto. Perché è illusione.
Il non sapere. Perché è nebbia prima della luce.
L’assenza di certezze. Si chiama fede.
Abbiate il coraggio dei rischi che vi vengono messi davanti.
Abbiate la forza che i vostri Avi non hanno trovato arrendendosi.
Non sarete lasciati soli in questa notte di eclissi e piena Lunare in cui l’ombra è così potente. Accendete una candela bianca, simbolo della vostra scintilla spirituale, immaginate un grande cerchio di luce attorno alla vostra persona, e rivolgetevi in presenza e concentrazione ai Maestri del Cosmo.
Evitate qualunque altro rito, specialmente meditazioni di gruppo dall’origine non specificata rinvenute sui social. Le forze di opposizione sono così sciolte e sdoganate che sarebbe facile incappare in trappole energetiche collegate ad eggregore nere nei piani sottili.
Non occorrono formule esatte per connettervi ai Maestri, nemmeno gruppi, fidatevi unicamente di voi stessi, con l’intento chiaro e profondo di volerlo fare.
Raccordatevi alla loro nota pura nel silenzio del vostro cuore, la sentirete, sarà chiara nelle prossime ore. Questa notte si può.
Chiedete che sia fatta luce per voi e per il mondo.
Che il buio sia sgominato.
Che sia sbarrata la porta dietro cui il male risiede.
Chiedete e vi sarà dato.
Domandate per voi e per chi vi ha preceduti.
Buon Wesak. Che Ade vi guarisca.
Con Amore e Servizio
Francesca Spades
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Immagine: Death and the maiden di Maria Umiwieska