Nel cielo attuale Marte e Venere proseguono il loro abbraccio nell’archetipo dell’Acquario. E sono in buona compagnia, vista la presenza di Mercurio ancora per qualche ora e di Saturno maestro del Karma. L’enfasi del Cielo, con l’unione di maschile e femminile, è posta adesso sull’autenticità e la capacità di individuarsi rispetto alla massa. Il Cielo disegna dunque un setaccio sempre più sottile attraverso cui l’umanità deve transitare. Ogni giorno il livello delle nostre prove sembra raggiungere uno stadio successivo, come fossimo in una sorta di grande videogioco a quadri di difficoltà crescente. E di fatto lo è, siamo in un grande the Truman Show confezionato per permetterci di sviluppare una connessione stabile con la nostra Anima o Sé Superiore. Quindi nulla è caso Valorosi e non c’è sadismo nel periodo in cui così tante Anime hanno deciso di vivere incarnando, non c’è un Dio crudele che si è dimenticato di noi, che ci priva prima delle nostre sicurezze e libertà attraverso abusi di potere e leggi inique come nelle peggiori pagine del passato soprattutto in Italia e poi ci scaglia in un conflitto mondiale alle porte, al contrario occorre cambiare lenti per guardare la realtà e iniziare a scorgere una grande e fenomenale chance di svegliarsi allo Spirito e affrancarsi dal branco, pena la perdita di energia e di senso del vivere che in tanti stanno registrando.
Quel che sta accadendo a ben vedere ha il solo senso di creare una via di distacco dal pensiero unico e massificato, preconfezionato in cassetta, pane per coloro che non hanno ancora sviluppato un Io sufficientemente forte da poter resistere alla narrativa dominante, quella che ci vuole schierati e infilati in fazioni. Che pretende di dirci chi sono i buoni e chi sono i cattivi, come stessimo tutti giocando a guardie e ladri.
Gli occhi sono tradizionalmente considerati lo specchio dell’Anima e connessi infatti all’Archetipo Leone (centralità di sé e forza di essere chi si è) perchè sono lo strumento principe della nostra autoconsapevolezza. La nostra visione ci rende chi veramente siamo. La nostra capacità di aprire gli occhi e non prendere a prestito comodi spaccati già preparati per farci dormire in eterno. E’ il senso di quello che guardiamo ad avvicinarci al Divino. Allora con quali occhi guardiamo la realtà? Sono davvero i nostri o permettiamo che ci vengano forniti dall’esterno con un film già integrato all’interno? Lilith, signora dell’oscurità, madre archetipica dei Demoni nei commentari Rabbinici alla Genesi, è stazionante in Gemelli, segno della comunicazione e dello scambio con l’esterno, già da tempo e avverte che le notizie filtrate dai media conoscono inganno e manipolazione come mai nella storia.
Grondano di bugie e scenari illusori.
Dunque il setaccio si definisce.
Siamo capaci di individuarci rispetto alla manipolazione esterna? Siamo abbastanza svegli per essere noi stessi invece di quelli che ci forzano ad essere?
Questi sono i giorni Valorosi in cui un centro di gravità permanente, attraverso le abilità di discernimento che questi filtri esterni menzogneri richiedono, è possibile da costruire anche per coloro che non vi sono riusciti in centinaia di incarnazioni passate.
Si tratta di non cedere alla paura.
Alla grande kermesse di fantasmi che questo ologramma chiamato Universo ( per usare le parole del grande Corrado Malanga) ci sta piazzando davanti: morte, malattia, povertà, guerra. I quattro cavalieri dell’Apocalisse se vogliamo o i classici del terrore del genere umano. Lo slittamento dell’Asse dei Nodi Lunari in Toro Scorpione nel Gennaio passato ha sollevato il sipario e non lo lascerà cadere almeno fino all’estate del 2023.
Non illudiamoci che gli scenari estremi e terrifici di ora siano facili a dissolversi, soprattutto alla luce del prossimo transito di Giove, signore dell’abbondanza, in Ariete, Archetipo della guerra, nel mese di Maggio.
Eppure tutto ci serve.
Abbiamo scelto di rivivere queste tematiche per l’ennesima volta perché molti di noi sono sulla rampa di lancio per passare ad un’umanità successiva. Più alta, ma se non si lasciano certe brutte abitudini di materialismo estremo e paura della morte una volta per tutte non è possibile muovere un solo passo in quella direzione.
Molti di noi hanno bisogno di sveglie rumorose almeno quanto una guerra a quanto pare.
L’Acquario di cui il Cielo è carico al momento del resto è il segno dell’Uomo. Della maturità dell’essere umano, che vince la sua parte animale infera e torna ad essere l’Adam. Parola che in ebraico è composta dall’unione di Dam, il sangue e la lettera A, o Alef che sta per il Soffio Vitale o Spirito. Dunque l’Adam è colui che ha il soffio vitale nel proprio sangue, vale a dire la connessione al Divino. E come si conquista tale connessione? Attraverso la prova e i setacci. L’Acquario infatti occupa la undicesima stazione sulla Ruota dello Zodiaco, il luogo dell’indipendenza coscienziale, dell’ego che è si tramutato in Io vincendo ogni attaccamento materiale. Infatti il mito connesso ci racconta il passaggio epocale dell’Umanità che ottiene il fuoco da Prometeo. Il fuoco rappresenta l’emanazione maschile diretta del Divino ovvero lo Spirito Santo, quella scintilla immortale che gli Dei non volevano fosse posseduta da una creatura subordinata a livello ontologico. Eppure la disobbedienza di Prometeo, che si sacrifica per l’evoluzione della collettività umana ( richiamando da vicino la parabola Cristica è innegabile), rende possibile il salto. L’uomo arricchito del fuoco diventa un semi Dio. Potrebbe ambire alle alture Olimpiche e di fatto accade. Con quante donne mortali Zeus, Re dei Divini, successivamente unirà le sue carni e il sangue concependo eroi immortali? Quanti umani diverranno Divini grazie al fuoco donato da Prometeo?
E’ il passaggio che stiamo eseguendo oggi. Diventare Divini.
Non è facile Valorosi. Ma abbiamo fatto la fila per incarnare adesso e diventare adulti come l’Acquario segnala.
Per imparare a pensare con la nostra testa.
Per imparare che non esistono buoni o cattivi, soprattutto quando ci vengono dipinti all’esterno come tali.
Per imparare che la materia è Spirito e segue la nostra fede e fiducia e se la si perde in un modo, la si riguadagna in un altro, magari solo più evoluto del precedente.
Che la morte è la più grande bugia che sia stata raccontata all’essere Umano. Ci aveva già lavorato Cristo millenni fa (“in verità vi dico che se uno non rinasce dall’alto non può vedere il Regno di Dio ” GV 3,3-5), ma abbiamo problemi residui considerevoli a ben vedere sulla questione di accettare che non si muore ma si torna solo alzando il tiro.
E come bambini dobbiamo finalmente imparare a dormire con la luce spenta.
Ce la faremo.
E’ già previsto e scritto.
Con Amore e Servizio
Francesca Spades
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