Il Cancro è l’archetipo astrologico del sentire.

Della Coscienza che impara a relazionarsi con la capacità di contattare emozioni.

E l’Anima a ben vedere parla con la personalità, suo veicolo, attraverso la vasta gamma delle emozioni, come fossero la tastiera di un meraviglioso pianoforte. Se da un lato il sentire può facilmente sobissare il nostro centro di autocoscienza, o di gravità permanente, quando svincolato dal suo sapiente controllo, dall’altro rappresenta tuttavia un prezioso riflesso dei moniti che il Sè superiore vorrebbe affidarci, unitamente alla via che  tenta di indicarci.

Il Cancro per altro, come suggerisce Alice Bailey nelle sue pagine astrologiche, è anche il Principio della massa umana, della coscienza non ancora individuata, che deve iniziare il proprio viaggio di definizione di Sè, per questo il Plenilunio attuale è in relazione più di altri con il cammino massivo del genere umano.

E l’umanità appunto in questo passaggio epocale duro come il marmo deve imparare ad ascoltare un piano emotivo che sembra giacere ormai completamente sotto la coltre di un’ipnosi collettiva portata avanti per un biennio a forza di sciagure paventate, di morte annunciata quando non direttamente augurata a quanti collocati fuori dalla narrazione imperante. Siamo ancora capaci di connetterci con il nostro interiore sentire? O siamo schiavi del racconto che qualcuno ordisce per noi al punto tale da non saper più riconoscere neppure noi stessi?

La nostra voce?

Il nostro cuore?

Di chi sono le emozioni che ci raggiungono?

Questo domanda impietoso il Cielo all’uomo.

La Luna Piena di questo mese infatti nella terra astrologica del Cancro accende  la tematica identitaria connessa alla questione più determinante che l’Archetipo porta con sè:

CHI SONO IO?

E questa è la domanda Regina del Cancro.

Dio solo sa quanto l’essere umano abbia bisogno ora di trovarsi, raccogliersi, lasciarsi attraversare da questo interrogativo per combattere una manipolazione esterna fra le più manifeste che la storia annoveri.

I Demoni sono tutti a spasso fra noi come in nessun altro momento storico.

Infatti l’impressione che si ha nelle nostre strade, fra la nostra gente, nei nostri luoghi è che si sia persa totalmente la connessione con le emozioni interiori autentiche, con quella voce profonda ed inequivocabile che sgorga da un centro energetico chiamato Cuore. Anhata Chakra anche detto, che in Sanscrito significa “non colpito”, quasi a dire non preso, non scalfito. Perchè chi risponde alla domanda sulla propria identità, agganciandosi profondamente alla proprie emozioni, chi trova il Cuore,diventa invulnerabile.

Sviluppa la forza di non essere toccato, scalfito, nemmeno lambito, da quel che accade all’esterno. Diventa Signore indiscusso del proprio Regno, in cui nessuno può arrivare a creare fantasmi o generare obblighi. Questo astrologicamente è rappresentato dal passaggio che sulla ruota Zodiacale la coscienza realizza fra il Cancro e il Leone. E’ necessario imparare a sentire la propria voce interiore per capire chi si è, senza tale passaggio non c’è coraggio, onore, nè splendore. Si resta per citare le parole del grande Goethe umbratili passeggeri sull’oscura Terra.

E mai la Terra è stata più nera di oggi.

La saggezza del Cielo, come sempre, racconta perfettamente la dinamica in atto.

Poichè l’essere umano ha perso qualsiasi aggancio alle proprie  reali emozioni, diventa permeabile alle emozioni in cassetta spacciate dai media, ripetute dagli altri, ostentate in cartelli affissi ai negozi e replicate in mille ipocondrie fabbricate in serie per dormienti.

Se non siamo capaci di sapere cosa si agita nel nostro Cuore, quello che si trova all’esterno finisce per colmarlo in un fallace processo osmotico di resa all’inconsapevolezza.

E’ il dentro che definisce il fuori, ma finchè non si avverte il dentro c’è poca speranza di capire come vadano le cose realmente. E gli scenari assumono per questo tinte sempre più fosche, perchè sia chiaro come trovare, contattare il dentro. Forse per questo il Plenilunio di questo mese ci mette di fronte alla trazione di Plutone in Capricorno. Il Signore dell’Ade, del nostro inesplicabile, irrisolto, irrendento, come esplicita Jung ne i Sette Sermoni ai Morti, del potere ctonio, che declina verso la manipolazione nella sua ottava inferiore, ben piantato nell’archetipo opposto alla Piena Lunare sembra sottolineare la carenza drammatica di autoconsapevolezza umana.

Di quel chi sono io?  Che langue e spalanca la via a tutti i morti che sgorgano dagli Inferi.

Siamo talmente lontani dal Cuore da incarnare vuoti manichini gonfiabili di paura a piacimento, addestrabili e programmabili dalle forze di Tamas alberganti sul Pianeta. Che ci dicono di sollevarci contro i fratelli e considerarli nemici.

Il mondo è rigonfio oggi di tanti Edipo che vagano ebri di un’identità fallace.

Come Edipo l’uomo di questo momento non conosce la vera storia di se stesso.

Ascolta voci esterne.

Vaga alla cieca sperando che passi la notte in qualche modo.

Che fuori il mondo la smetta prima o poi  di essere caotico e denso di terrore.

Come non avesse alcun potere in merito.

E nell’accettazione di un racconto esteriore come Edipo commette abomini che nemmeno sa. Sposa sua madre e passa a fil di lama suo padre per esempio.

E oggi infatti riesce a credere che la colpa di quel che vive sia da attribuire a sparuti individui che non si allineano al pensiero dominante solo perchè così gli vien detto.

Peccato che quei personaggi  immuni al racconto esterno siano parenti, amici, colleghi di una vita. Persone che hanno amato e che accettano divengano mostri da un momento all’altro perchè così sta scritto.

E sembra di poter avvertire la voce del Cielo adesso osservandone gli Astri, saggi dispensatori di Luce.

Poichè non siete ancora consapevoli di voi stessi oh umani, il film delle vostre paure, la danza macabra dei vostri fantasmi  diverrà ancora più temibile. Il cappio ancora più stretto.

Finchè non sentirete.

Finchè non contatterete un sentimento autentico.

Costi quel che costi.

Finchè non ne avrete abbastanza e implorerete pietà.

Finchè una voce nel profondo del vostro cuore inizierà da prima a sussurrare, poi via via a gridare “Chi sono io?” Sono forse lo Stato? Le sue leggi? Tutte anche quando inique? Anche quando discriminano, separano, umiliano? Sono il mio lavoro che mi inchioda a regole siffatte? Sono io l’opinione che gli altri hanno di me quando dissento da regole siffatte? Sono io il mio corpo? che invecchia, si deteriora e muore e che lascerò alla Terra cui appartiene se non per un morbo adesso per un’altra qualsiasi causa nel giro di qualche decennio appena?

Sono questo?

Dunque che senso ha quel che sto vivendo?

Questo ci procurerà dentro il Plenilunio a livello collettivo. Lancerà i semi di queste domande.

Pianterà l’emozione autentica che germinerà nel tempo.

E spingerà molte coscienze a trovare la strada della Luce. Sottile all’inizio, ma sempre più impetuosa nei prossimi diciotto mesi,  complice lo spostamento dell’Asse dei Nodi Lunari a poche ore di distanza ( per approfondimento la mia Live sull’argomento è consultabile a questo link  https://youtu.be/b1WY38IFv0M ) perchè la Terra sta cambiando frequenza, perchè questo Pianeta deve farsi Scuola per coscienze più evolute di quanto non sia stato finora.

Si può salire o restare a terra.

O ci si sveglia adesso Anime o non ci si sveglierà per un lunghissimo periodo.

O si trova ora il Cuore o il Cuore si trasformerà in un egocentrico generatore di paure per millenni a venire.

Chi siete è questione che potete definire soltanto voi.

Non restare umbratili passeggeri sulla oscura Terra.

Con Amore e Servizio

Francesca Spades

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immagine Deborah Sheedy