Novilunio con Eclissi: solo per stomaci forti

Il Novilunio del mese avviene nel territorio astrologico dei Gemelli, in concomitanza con un’eclissi di Sole anulare e in aspetto di quadratura con Nettuno in Pesci. Così il ciclo lunare ricomincia oscurando parzialmente la potenza del Sole.

Come dire che qualcosa di  ancora non cosciente, di confinato nel territorio d’ombra della nostra esistenza, sconfinerà arrivando a minare la nostra certezza. Il consolidato.

Il nero si sovrappone all’oro.

Suonano allarmi.

E la bussola può essere persa si, ma chi non si perde mai mai potrà  ritrovarsi.

Così ciò che fino a poco prima sembrava evidente e fuori discussione non lo sarà più.

E qual’è il consolidato in cui stiamo vivendo tutti al momento?

Una preponderanza di energia Mercuriale (con Sole, Mercurio e Nodo Nord in Gemelli), che ci porta in contatto con la mente e i suoi eccessi.

Perchè spesso questa ci illude che  arrivati a una soluzione si sperimenterà pienezza e felicità, invece tutto quello che si trova è un’altra domanda .E cosi all’infinito. La mente ci racconta trionfi quando in verità ci lascia affondare nelle paludi del dubbio. Sempre più giù. Sempre più incastrati.

Come adesso.

In cui il Pianeta è spazzato dalla tormenta delle evidenze scientifiche da un anno, così tante e cosi accurate da essere diventate solo infiniti rigagnoli in un grande acquitrino, in cui confluiscono numeri, percentuali e statistiche. I quali tuttavia non riescono a dirimere granchè e non generano mezza certezza.

Siamo fuori da una pandemia o no?

Il siero che ci viene presentato come Santo Graal della salute in grado di proteggerci dal male è davvero cosi efficace e affidabile?

E se davvero così fosse come mai non ci è ancora concesso, a fronte di grandi numeri di somministrazioni ( in Italia ormai oltre i 38 milioni su 60 circa totali), di scoprirci le prime vie respiratorie o di tornare in pianta stabile alle nostre esistenze prima di tutto questo?

Come mai non possiamo più essere quelli di un tempo se un rimedio c’è?

Il mondo sembra non riuscire a sentire nulla  che non sia la affannosa voce del proprio mentale spaventato e perde la connessione con la percezione del tutto, con la capacità di astrarsi e guardare le cose da un’angolatura diversa e più alta come suggerirebbero Nettuno, Principio Primo del ritorno allo Spirito in Pesci e Giove Maestro di Saggezza nello stesso archetipo.

E così il crollo è dietro l’angolo. Il sistema inizierà a manifestare le sue crepe. Le spiegazioni e i dati non serviranno più a coprire l’urto esondante dell’ombra. Tutto quello che è passato sotto silenzio fino ad oggi. E l’eclissi solare del Novilunio potrebbe assumere i connotati di un’attivazione collettiva.

Tutte le vere trasformazioni originano dall’ombra, hanno bisogno di crolli se non traumi, e quando il buio assurge a ruolo di un vero blackout come in questo caso, si tratta di rivelazioni rapide al punto da essere avvertite come fulmini a ciel sereno.

Risvegli, magari ruvidi, ma necessari.

Rischiamo delle docce gelate a livello personale, svelamenti che passeranno per le vie dionisiache dell’inconscio, ovvero in forma di istinto, premonizione, presagi o sogni. Consapevolezze improvvise. Intuizioni. Per alcuni si tratterà di porte sbattute in faccia o di ribaltamenti di situazioni assodate, ma oltre la sorpresa, forse poco delicata, si celerà la verità e la chiarezza. A lungo anelata.

E lo stesso avverrà su scala collettiva. Gli svelamenti si propagheranno come cerchi inarrestabili in uno stagno e questo inizierà ad incresparsi.

Perchè di onde e ombre lo stagno adesso ha un folle bisogno.

Come Zeus nel mito quando rischiò di perdere ogni cosa.

Allorchè Tifone, essere mostruoso e primordiale, figlio di Gea e di Tartaro, uscì dagli inferi per sfilargli la reggenza dell’Olimpo o forse distruggerlo per sempre.

Come demone era oltre modo temibile, univa in sè la solidità della Terra e la potenza del regno dell’Oltretomba. Il mito racconta che la sua testa urtasse le stelle in cielo, mentre l’estensione delle sue braccia raccogliesse l’Oriente e l’Occidente.

Tifone incuteva un terrore irrazionale, tanto che gli Dei tutti si tramutarono in animali per non essere riconosciuti e abbandonarono l’Olimpo seduta stante.

Eppure Zeus, da grande responsabile e padre dei Divini, non abbandonò la nave alla deriva. Restò nel suo palazzo ad aspettare l’ineluttabile sciagura. Non fu solo. Con lui rimase Atena, unica figlia devota.

La coppia riuscì ad ingannare il mostro con qualche trucco sulle prime, ma la sua forza bruta prevalse.

Zeus venne disarmato in un attimo e gli vennero recisi i tendini di braccia e gambe per evitare che fuggisse. Tifone lo issò sulle sue pantagrueliche spalle come un fuscello e lo scaricò nell’antro di una caverna forse collocata in Cilicia ove venne affidato al controllo di un dragone. Messo così Zeus pensò di aver possibilità pari allo zero di poter recuperare la situazione.

Trascorsero giorni di impotenza e lutto. Forse era davvero tutto perduto. Quell’Olimpo per cui aveva spedito il proprio padre nel Tartaro dopo una lunga guerra era andato per sempre.

Questo pensava Zeus crocifisso senza tendini nell’oscurità di una caverna sperduta.

Ma Pan, Dio delle foreste, lo  trovò. Quel demone agreste che non condivideva i fasti dell’Olimpo ma che conosceva tuttavia  terra e natura come le proprie tasche. E fu sempre Pan ad eludere il drago e rubare i tendini del Dio raccolti in una pelle d’orso poco distante. E ancora Pan si recò a chiamare Hermes perchè ricomponesse il corpo del Re dei Divini riportandolo all’antico vigore. E funzionò tutto alla perfezione, perchè il Re dei Divini, memore dell’umiliazione, colpì alla sprovvista Tifone con le sue folgori e gli rovesciò per giunta addosso una montagna intera uccidendolo ( qualcuno sostiene fosse l’Etna, il cui cuore di fuoco conserva ancora la furia della fulmine di Zeus contro il mostro).

Così il mito sottolinea come certe acquisizioni siano possibili solo attraverso la perdita di ogni certezza e l’attraversamento di inferni privati o collettivi che siano.

Zeus aveva bisogno di essere abbandonato da tutti e finire lacerato in una spelonca per rendersi conto dell’entità del proprio potere, per accorgersi che non esisteva mostro in grado di abbattere il proprio sogno di regalità.

Attualmente non siamo dissimili dal Re degli Dei. Da un pezzo ormai giacciamo confinati in una caverna più o meno buia.

L’abbiamo costruita con la paura e la necessità bulimica di sicurezze.

Rifiutando di confrontarci con l’idea della morte, che ci terrorizza almeno quanto Tifone spaventava i Divini.

E così abbiamo dato via il nostro potere. I nostri tendini giacciono recisi in una pelle d’orso riposta chissà dove.

E indovinate? 

Non sarà la mente a togliere le castagne dal fuoco. Non saranno le mille teorie e i mille dati di cui ci imbevono ogni giorno, ma il sentire. La capacità istintiva di odorare il mondo come fa Pan quando trova Zeus. Vagliando boschi e radure, arrampicandosi fra le asperità delle rocce, utilizzando fiuto e intuizione. La capacità di cogliere segnali sotto o sovra razionali che dir si voglia, oltre il racconto mentale. E attivare la capacità di sentire nelle viscere l’opportunità di quello che ci viene proposto sarà la chiave di volta per comprendere che dietro ogni soluzione si nasconde una nuova domanda. E dietro ogni rimedio un nuovo allarme.

Nessuna soluzione origina sullo stesso piano che l’ha generata osservava Albert Einstein e questo Novilunio con eclissi ce lo dimostrerà ampiamente.

Quello che si mostrerà non chiederà permesso, come non l’ha chiesto Tifone attentando all’Olimpo, ma non è fatto per spezzarci come potrebbe sembrare, piuttosto per dimostrarci cosa abbiamo dato via e a che prezzo.

La consapevolezza usa spesso rotture e disincanti per farsi strada nelle nostre esistenze.

Quindi lasciate fare allo spettacolo di questo Novilunio. E’ per stomaci forti e gente che non ne vuole più sapere di dormire.

Con Amore e servizio

Francesca Spades

Se desideri un consulto puoi scrivere a : francescaspades@gmail.com

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Se trovi utili i miei scritti puoi contribuire con una donazione su paypal

2 pensieri riguardo “Novilunio con Eclissi: solo per stomaci forti

  1. Grazie per queste parole, per questo racconto che mi ha fatto sentire meno sola nel mio “sentire” e quindi mi ha ridato energia.

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