La Luna Piena di questo mese conosce la luce del Sagittario, Archetipo del fuoco più spirituale dello Zodiaco, unita al buio profondo di un’eclissi totale.
Qualcosa brilla di luce pura come diamante nella nostra coscienza, viene intuito o riconosciuto, e qualcos’altro esce dall’oscurità più densa per segnare il cammino necessario ad arrivarci.
Al quadro si aggiunge la vicinanza del Nodo Lunare Sud, rappresentante delle nostre più risalenti memorie karmiche, parimenti stazionante in Sagittario.
Splendore e Dolore.
Consapevolezze nuove e distanze antiche.
Nel territorio astrologico del Sagittario infatti la coscienza sperimenta il richiamo irresistibile dello Spirito. Avverte la sua seduzione calda alla quale non può svincolarsi. Quella trazione che l’Anima esercita sulla personalità allo scopo di tornare a casa, nella pace dell’Uno.
E questo spiega, la dinamica estremamente duale, alla quale saremo sottoposti.
Da un lato avvertiremo il richiamo magnetico di mete più alte, di obiettivi che finora abbiamo solo contattato in una zona nebulosa di noi stessi, non pienamente cosciente, dall’altro, come in un gioco di specchi, saremo portati a fare i conti con ombre di cui siamo depositari dalla notte dei tempi, che torneranno nella veste di antichi fantasmi.
Qualcuno pensavamo perfino fosse già stato esorcizzato.
Ma non si può correre se prima non ci si è allacciati le scarpe.
L’impazienza sarà il peggiore dei nostri nemici.
Questo il senso del Cielo in questa fase.
Avremo voglia di essere subito il massimo di quel che possiamo essere, di quel che abbiamo intuito, di quel che vedremo balzare fuori dal buio dell’inconsapevolezza con un guizzo di improvvisa chiarezza, ma avremo l’ingombro di emozioni e temi connessi a stretto giro che ancora recano il manto nero del nostro rifiuto.
I nostri automatismi. Quelle ferite che trasciniamo di vita in vita come carichi di sassi sulle spalle.
Negli scritti astrologici di Alice Bailey il Sagittario è connesso alla visione. Alla capacità di capire la direzione dell’Anima come fosse una stella polare. Occupa infatti il grado più elevato della Croce Mobile, Anche detta Croce dell’Incarnazione o di manifestazione dell’umana personalità. Ovvero di quel sentiero che l’Anima intraprende nella densità del mondo incarnato al fine di svegliarsi e poter accedere alla sua reale natura spirituale. Nel Sagittario è così in grado di concepire una visione abbastanza chiara sulla propria identità.
Per questo sarà un momento di forte lucidità collettiva.
Di insight e rapidità.
In cui sarà possibile vedere se stessi in una luce completamente diversa.
Saranno possibili chiarimenti e nuovi progetti.
Ma cosa giace nell’abisso delle nostre paure?
Cosa ha bisogno di essere sganciato prima del volo?
Il dark side non sarà evitabile.
E la luce può essere compresa solo attraversando l’oscurità con la sua intera gamma di neri.
Nessuno sconto.
Nel mito Semele, principessa di Tebe, figlia del re Cadmo e della semidivina Armonia, erede dell’inenarrabile bellezza materna, attirò ben presto le attenzioni di Zeus in persona. Sulle prime il Re degli Dei fu soltanto irretito dalla sua avvenenza, poi fu conquistato dal suo cuore. Semele era dolce e accogliente al punto che Zeus se ne innamorò perdutamente e le promise che nulla, assolutamente nulla, le sarebbe mai stato negato.
Avrebbe acconsentito a qualsiasi richiesta dell’amata.
Ne venne fuori un rapporto imbevuto di passione e il concepimento di un figlio. Ed Era, regina degli Dei, dalle alture dell’Olimpo, lo captò immediatamente, con quel suo fiuto speciale per la prole illegittima del consorte traditore. Dunque si fece sottile e invisibile. Divenne una voce nella mente di Semele ed iniziò a instillarle il pressante dubbio sull’identità reale dell’amante.
Era davvero il glorioso e onnipotente Dio degli Dei? Avrebbe dovuto quanto meno vederlo in azione per esserne certa.
E così Semele, spinta da Era, chiese un giorno sul talamo, che condivideva con Zeus quasi ogni notte, di poterlo vedere all’apice del suo splendore, nella gloria della sua Luce immortale.
Le promesse vincolano gli uomini ma ancor più di Divini. Il re della giustizia non avrebbe potuto sottrarsi a quel che egli stesso aveva stabilito e dunque con il cuore gonfio di dolore si mostrò.
Con la sua luce insostenibile per l’occhio umano.
Con la potenza della folgore che era stata in grado di vincere la resistenza di Crono e dei Titani.
E un fulmine incenerì all’istante la bella Semele.
Distrutto, il Re degli Dei fece appena in tempo a salvare dal grembo dell’amata il feto ancora in vita. Lo inserì all’interno di una sua coscia per consentirgli di crescere e venire al mondo ugualmente.
Il piccolo ricevette il nome di Dioniso.
Il Dio del Buio e dell’ebbrezza nasce così separato dalla madre a causa di una Luce prematura ed incautamente esibita.
Da un desiderio malsano di precorrere i tempi e saltare a conclusione.
E questo consegna il vero senso della pagina mitologica.
Non si può ambire alla luce se non si è pronti per sostenerla. Non c’è vera unione se non si è trasmutato quello che siamo allo stadio in cui siamo.
Se non si accetta la nostra natura esattamente per quello che è.
Semele non conosce l’umiltà della propria condizione umana, non ne ha rispetto. Per questo Era trova fianco per irretirle il pensiero e lasciarla correre dietro alla mente, avvelenata dalla necessità di verificare, dimostrare, ottenere.
Il prezzo è l’autodistruzione.
Il Cielo ci avverte della necessità di attendere il tempo della nostra stessa maturazione interiore.
Abbiate la pazienza di essere quello che siete.
Non abbiate fretta di incarnare quello che vi sfugge e che vi consegnerebbe una visione migliore di voi stessi buona solo per l’Ego. Non abbiate premura di stringere fra le mani risultati e vittorie.
Questo è il tempo in cui le ombre dovranno danzare davanti ai vostri occhi.
Amore significa abbracciare quello che rifiutiamo di noi stessi piuttosto che rincorrere una luce che diventa chimera fra le nostre stesse mani.
Partite da quello che non vi piace per diventare chi vorreste essere.
Dai Diamanti non nasce niente.
Il resto è ben noto.
Buona Luna Piena
Con Amore e servizio
Francesca Spades
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imm. Mat Collishaw