Quello che sta accadendo al Pianeta in questa fase storica trova uno specchio abbastanza fedele nelle altezze Celesti. Mentre i grandi vecchi Saturno e Plutone permangono nella solidità del Capricorno, accompagnati da Urano nel Toro, Sole, Marte, Venere sono infiammati dal fuoco Leonino. Chirone in Ariete da man forte e la Luna adesso passata in Sagittario chiude il quadro del rogo celeste di questo mese d’apogeo dell’estate. E di roghi arde infatti la Terra specularmente. Roghi disseminati in luoghi non abituati al calore, ma dove il calore è bizzarramente diventato di casa negli ultimi tempi. La terra sta bruciando letteralmente mentre i notiziari grondano di diatribe politiche per lo più. Non c’è chissà quale interesse se quattro milioni di ettari di bosco sono andati in fumo coinvolgendo il territorio di tre Stati e una fetta di globo più grande del Belgio. L’allarme aleggia solo sui social perchè i social si nutrono di immagini suggestive e questa è l’era mercuriale della comunicazione, visiva prima di tutto, come quella che piace ai bambini. Le immagini delle fiamme che devastano catturano qualsiasi occhio per la loro violenza regale. Quella del fuoco appunto. Mercurio d’altra parte si sa è il giovane degli Dei, il fanciullo a cui i Divini perdonano una certa superficialità. E la nostra comunicazione avanza sulla scorta dei grandi occhi che hanno i fanciulli. Ci cibiamo di immagini. Quando ci sono troppe parole molliamo perchè siamo sempre meno usi all’impiego di tempo e di comprensione. Allora il significato di quello che accade va compreso nello specchio collettivo che Madre Terra rappresenta per l’umanità. L’eccesso di forza maschile Yang è manifesto.
Ma cosa ci specchia?
Il Fuoco è il primo degli elementi naturali. Tutti gli elementi, ci racconta il sapere ermetico, derivano dal Principio Akashico, o principio Eterico, che promana dal’Uno. Tejas nel sapere vedico Indiano è il principio fuoco direttamente derivato dall’Akasha. Nella cultura occidentale lo start del mondo ci è consegnato dal monito Fiat Lux che il Creatore pronuncia nel Libro della Genesi, lasciando che tutto origini dalla Luce. Che sia la luce! E non più la tenebra. Come primo elemento del creato tuttavia il fuoco è derivazione dell’Uno, dunque in sè ha già la caduta. La perdita dell’unicità divina, è già duale. Il fuoco ha già in se l’ambiguità del creato come elemento divino ma altro da Dio. Infatti ha polarità positiva e negativa. Il fuoco distrugge e separa nella sua polarità negativa ( l’inferno del Diavolo tradizionalmente è sempre ammantato di fiamme. Il Diavolo che divide e regna) ma l’altro polo qual’è? Qual’è l’aspetto positivo del fuoco?
Il fuoco purifica e genera.
Nel momento in cui distrugge da vita a qualcosa di nuovo, porta tutto a quel ground zero che è base di una possibile ricostruzione futura.
Giovanni Battista spiega alla gente che mentre egli non può che usare acqua per battezzare arriverà qualcuno dopo di lui che lo farà con Spirito e Fuoco. E quel che dice traccia la connessione perfetta fra fuoco e Spirito. Fra fuoco e Dio. Dunque il fuoco è inferno ma il fuoco è Spirito.
La dualità del fuoco è nel mito più famoso che lo riguarda. Prometeo ha compassione dei suoi amici umani che vivono nell’oscurità, preda di freddo e bestie feroci, ma quando ruba alla fucina di Efesto la scintilla con cui accenderà le notti e la vita dell’umanità sa bene che gli costerà parecchio. Perchè il fuoco è il segreto degli Dei. Lo tengono ben chiuso dentro la cavità di un vulcano monitorato da un Dio, è chiaro che non vogliano che si diffonda. Prometo consegna agli uomini una scheggia di immortalità. Gli consente di aspirare a una vita più sicura e piacevole, ma viene straziato nelle sue carni. Inchiodato a un monte e dilaniato dal becco di un rapace. Inferno e Paradiso. Il fuoco questo difficile equilibrio lo porta dentro dalla notte dei tempi
E il Cielo di questa estate pone l’accento in maniera sfacciata su questa identità distruttiva e catartica al contempo, seguendo la polarità dell’elemento fuoco. Ce la mette davanti agli occhi in enormi incendi che dovrebbero, al di la della mortificazione per la distruzione, porci interrogativi su quello che nelle nostre esistenze va dissolto per far posto al nuovo. Su quello che va dato alle ceneri perchè ormai così antico ed obsoleto da essere pericolosamente ostruttivo. Nel Leone il fuoco è coraggio di riunire i poli, è forza della coscienza di attraversare i mostri interiori della separazione e comprendere l’unicità di se stessa con il Principio Divino. Ma come si declina questa forza immensa di superamento del proprio Io inferiore? Ha bisogno della distruzione del fuoco. Il fuoco nell’archetipo Leone è al massimo della sua espressione ci direbbe l’astrologia tradizionale, raggiunge la centralità della sua natura. E’ un fuoco che si espande, che scalda e conquista. Si certamente, ma è anche un fuoco che fa terra bruciata delle strutture ormai inservibili che ci portiamo dietro. Di tutte le paure e le voci mentali in cui frammentiamo ogni giorno la nostra interezza che è gioia.
La violenza visiva di quello che sta capitando dovrebbe accendere la violenza interiore del moto di liberazione da quello che non può più essere tollerato in noi stessi, del nostro vivere, delle scelte che compiamo ogni giorno. Dov’è necessario che si diriga la nostra forza adesso?
Quali sono i campi della nostra esistenza che hanno bisogno di fuoco?
Financo di detonazioni? Di crolli strutturali. Come quando si abbattono vecchi palazzi pericolanti? E’ un cielo questo che ci farà passare al setaccio molti aspetti di noi stessi e che innescherà roghi, anche dolorosi da gestire forse, spaventosi, ma necessari alla generazione di piani nuovi per noi stessi. Piani necessari alla vita e alla sua prosecuzione.
Un detto Zen afferma che se non conosci il tuo volto originale, il volto che avevi prima che tuo padre nascesse, non ti illuminerai mai. Osho aggiunge che questo volto originale è la nostra essenza. E la nostra essenza è una conquista che passa per molti roghi. E’ quella che ci appare dopo ogni perdita di corpo ed identificazione attraverso la morte e la rinascita. Attraverso le nostre innumerevoli ceneri.
Date alle fiamme quello che dovete. Qualunque cosa sia. Siete al di la di essa.
Siete Eternità inconsapevole.
Love
Shanti
(imm. Benjamin Holtrop on Flickr)
Francesca Spades