La Luna è in Pesci oggi e si relaziona in trigono con Mercurio e con Venere nel segno del Cancro. Tanta acqua. E l’acqua si sa è l’elemento di contatto con le emozioni e le emozioni sono una delle nostre tre componenti. Vanno a braccetto con l’altra parte di noi chiamata Mentale: quel flusso ininterrotto di pensieri, immagini, suoni, frasi, proiezioni passate e future simile a un immondezzaio che ci segue passo passo dalla culla. Abbiamo imparato a sentire la nostra voce mentale forse prima di quella dei nostri genitori. E quella voce dentro diventa sentire. Crea onde di rabbia, gioia, dolore, contentezza, paura. Mentale ed emotivo insieme plasmano la bolla di realtà che è il nostro vivere quotidiano per come lo avvertiamo. Spesso ha i connotati di una prigione fatta di obblighi, lavori che non amiamo, relazioni disfunzionali, paura del futuro, delle malattie, di soffrire. La nostra felicità è spesso un angolino striminzito ritagliato fra le più disparate ansie. E se perdessi il lavoro? Se lui/lei mi lasciasse? Se qualcuno a cui voglio bene morisse? Le emozioni ci assalgono come mostri famelici. Ci fanno diventare il cuore un piccolo ciottolo freddo oppure ci rendono simili a tirannosauri infuriati. A volte per il grande terrore che ci incutono stacchiamo il filo e ci rifugiamo in luoghi inaccessibili al sentire. In zone di apatia in cui il cuore da ciottolo freddo può facilmente sbriciolarsi e lasciarci secchi come deserti, come piante avvizite. Depressi e incapaci di vivere.
E il nostro corpo Emotivo in questa giornata in cui la Luna attraversa la grande recettività empatica dei Pesci aprendo il nostro inconscio alle soffiate di Mercurio e di Venere (mentali le prime, sentimentali le altre, entrambe colorate del bisogno cancerino di conferme) potremmo veramente oscillare sotto il peso del nostro stesso sentire come canne al vento.
Ma serve.
Tutto serve sempre.
Come potremmo mai vedere perfettamente il nano psicologico che è il nostro io inferiore, la nostra personalità se non avessimo i tumulti, i vortici, le tempeste del nostro emotivo? Il nostro corpo emotivo è come il lampo che squarcia la tenebra di un nubifragio, in un battito di ciglia proietta la sua luce abbagliante su tutto. In un secondo ci consegna un’istantanea fedele di chi siamo. Com’è fatto il nostro io inferiore? Ecco quell’io terreno ha la caratura delle nostre emozioni. E’ alto quanto lo sono le nostre paure, le nostre insicurezze, la rabbia, le convinzioni che abbiamo dentro. Roberto Senesi ha lasciato questo Pianeta da quasi tre anni, eppure la potenza di quello che ha scritto resta come un viatico di Luce folgorante per chiunque sia stanco di identificarsi in quel nano interiore di cui parlava in “Ogni Cuore un percorso”. Il nano psicologico ce lo abbiamo tutti dentro. E’ il Mentale che aggancia l’Emotivo. E’ quella saldatura che diventa prima la nostra visuale e poi tutto quello in cui riusciamo a credere. Diventa tutto quello a cui non possiamo resistere perchè automatico, che ci mette in reazione prima che possiamo anche solo realizzarlo. Ed è talmente forte la nostra identificazione in quella saldatura che ci nasconde il nostro stesso potere.
Perchè siamo potenti come divinità.
La nostra vita è interamente creata per attrazione dall’interno. Siamo veri e propri creatori inconsapevoli. Ho sentito in un’intervista di recente un altro gigante animico che è Claudio Naranjo sostenere che siamo tutti Angeli che si sono ammalati a contatto con la Terra. Non vi fa piangere questa immagine dell’essere umano? E non siete stufi di trovarvi lo stomaco annodato dalle emozioni che noi stessi produciamo? Di portare in giro una testa piena di pensieri cupi come nuvoloni di pioggia? Non siete stanchi di credere a tutta la sequela di storie che ci raccontiamo da una vita?
Io credo che arrivi per tutti almeno una volta l’occasione di poter dire ” ne ho veramente abbastanza di me stesso”. Un’idea di questo tipo vale tanto oro quanto la luce incredibile che può portare in un’esistenza. Perchè è la chiave di volta per il passo seguente ovvero : e questo “me stesso” chi è? Siete la paura delle bollette? dei conti? del tumore? dei tradimenti del vostro partner? della vostra morte?
Siamo veramente solo questo? Se avessimo un filo rosso che collega quello che facciamo nel mondo fenomenico ogni giorno al nostro emotivo e poi al nostro mentale avremo modo di capire che il 90% di quello che combiniamo mette radici in quel coagulo di paure che conferisce forma al nostro nano psicologico. Viviamo in suo scacco. Senza domandarci mai se tutto questo è reale. Senza sentire mai una distanza spaziale fra le nostre proiezioni, la radio accesa nella nostra testa e noi stessi. Perchè tutti abbiamo un nanetto interiore e giusto accanto un immenso Angelo di Sole dal potere illimitato che non scorgiamo mai perchè troppo occupati a placare i pianti del primo. Le sue gelosie, le sue invidie, la paura di non essere considerato abbastanza, di non esistere.
Oggi il Cielo è di quelli da fulmine che squarcia l’oscurità interiore. Le tempeste dell’emotivo possono scatenarsi facilmente e l’Universo ci da modo di vedere l’ampiezza della nostra oscillazione per diventarne consapevoli.
La buona notizia è che ogni minuto, ogni secondo, ogni frazione di secondo è quella esattamente giusta per alzare gli occhi e restare completamente ammaliati dalla bellezza eterna dell’Angelo che tutti abbiamo dentro. Tutti. Tutti nessuno esculso. E non importa il vostro livello culturale, non importa se conosciate l’Astrologia o la Cabala, non importa che abbiate o meno speso fortune in seminari, libri, conferenze, o bilioni di ore di meditazione. Per guardare gli occhi dell’Angelo Solare che abbiamo dentro basta deciderlo. Basta essere stufi di vivere nel cortile transennato di sbarre del nostro io inferiore.
Basta pensare che quello che pensate non siete voi.
Siete sotto. Più a fondo. Dove non esiste giudizio, dove esiste la fiducia e la pace.
Roberto Senesi sosteneva che per essere Re non è necessario attendere di avere un Regno. Il Regno è quello che siamo oggi.
Oggi c’è tutto quello che serve per espandere i confini di quel che siamo.
Che possiate tutti farlo cogliendo lo specchio rimandato dal vostro emotivo e dalle sue tempeste.
Love
Shanti
Francesca Spades