Una delle caratteristiche dell’archetipo Scorpione ( in cui la Luna attualmente è scivolata) è quella di provare un certo speciale gusto per la resistenza. Per entrare in opposizione muta e silenziosa a quello che accade, perchè tutto sommato si tratta di un esercizio di potere o quanto meno di un tentativo, e la parola “potere” è una chiave fondamentale per comprendere il segno e la sua psicologia.
Il mondo sotterraneo di Plutone del resto è da sempre sinonimo di potere. Ade, Dio degli Inferi, inizia a comandare in assenza di regole poste da chicchesia (fosse anche Zeus) non appena qualcuno morendo passa fra le fitte schiere dei suoi sudditi. E quanti sono i sudditi di Ade? Bilioni. Negli Inferi si resta sospesi in un luogo senza tempo, si entra ma non si esce, mentre fra i vivi il tempo di ognuno è dato e stabilito dal destino. Dal mondo dei vivi si va via, da quello dei morti no. Così il tempo di Ade esula dagli schemi terreni, è una dimensione il tempo umano che non appartiene al suo Regno. E chi è depositario di valori astrologici in questo archetipo conosce bene la dinamica reattiva e silenziosa del Dio degli Inferi.
E’ una reattività/resistenza di sottosuolo, che difficilmente erutta in superficie, e che utilizza spesso e volentieri il tempo come strumento. Gli Scorpione hanno la pazienza dell’ossessione, la capacità di lasciar trascorrere ore, giorni, mesi se non anni, per sfruttare il divenire a proprio vantaggio. Possiedono la strabiliante memoria di chi sembra non avvertire il fardello del tempo che si cumula inesorabile.
La reattività tuttavia è una delle punte di diamante del nostro essere schiavi. Il paradosso che comporta è quello di regalarci la sensazione di avere controllo sulla nostra esistenza quando tutto quello che ci spinge a fare è originare problemi. Entriamo in resistenza e non accettazione di quello che c’è ogni volta che giudichiamo quello che abbiamo davanti e decidiamo che va rifiutato. In questo modo l’illusione della forza crea un trastullo potente per la mente, perchè la mente ama i problemi.
La mente può solo vivere di problemi. Ne “Il potere di Adesso” Eckhart Tolle sostiene che i problemi sono altamente utili alla definizione della nostra identità. Ma di quale identità? Siamo talmente identificati nel flusso del mentale che il problema riesce a darci un senso, un’occupazione, una forma di autoaffermazione malata, ovvero realizzata con la nostra parte inferiore. E il problema d’altro canto per perpetuare la propra esistenza si nutre niente meno che del divenire.
Gli scorpione sanno bene che il tempo è la variabile che tiene in piedi ogni fissazione e tutto quello che diventa loop e ripetizione di pensiero. Il Tempo ,che sempre Tolle definisce “psicologico”, è infatti il mezzo su cui proiettiamo la nostra mancanza di presenza. Il nostro non essere nel qui e nell’ora, in quello spazio labile definito presente.
Allora resistere a quello che ci succede è vero potere?
Questa è una delle domande centrali che l’archetipo Scorpione pone alle nostre coscienze, e tutti viviamo ogni archetipo nel giro della nostra carta natale, nessuno escluso.
Nel mito Persefone viene rapita da Ade che la travolge come un’ombra dalle lunghe dita di notte. L’amore di Ade non è uno scherzo. E’ di quelle storie per cui bisogna cambiare vita, paese, abitudini. E’ un amore che chiede la perdita completa di un’identità per abbracciarne un’altra. Persefone deve dire addio financo alla luce del sole per abbracciare il suo nero amante. In cambio egli le consegna la vita eterna.
Il baratto è chiaro ed equo.
Se Persefone avesse puntato i piedi al ratto di Ade, se avesse rifiutato il suo amore, se avesse tentato una disperata fuga dagli inferi, come sarebbe finita? Che potere avrebbe acquisito? Persefone cade in una voragine cogliendo un fiore, esattamente come succede a ciascuno di noi quando ci imbattiamo in una circostanza imponderabile della nostra vita. Cadiamo tutti dentro grandi buche nelle quali tuttavia abbiamo il potere di sperimentare una scelta.
Scalpitare, gridare, graffiare le pareti scoscese e rischiare di sprofondare ancora più giù, oppure restare concentrati sull’Adesso. Accettare quello che c’è restando nel presente, senza consentire alla mente di rubare pezzi di futuro per gettarci nella disperazione o pezzi di passato per consegnarci alle braccia del rimpianto.
Siamo tutti Persefone che deve imparare ad accettare la propria strada di divinità e reggenza di un mondo Infero ma sterminato e gonfio di ricchezze.
Siamo tutti seduti sulla nostra ricchezza che non è dove la mente ci dice di impegnarci, ma adesso. Qui. Ora. In quello che siamo proprio nel momento che stiamo vivendo.
Vi auguro la presenza e la concentrazione.
Vi auguro la forza di rendere conto a voi stessi di ogni volta che scivolando nel passato o correndo nel futuro diventate ostaggi del tempo e prigionieri della resistenza.
Love
Shanti
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Francesca Spades