Il Cancro è l’archetipo della morbidezza. Latamente intesa. Intesa come accoglienza, adattabilità, intesa allo stesso tempo come mancanza di struttura e dunque vulnerabilità. Che il Cielo ci stesse segnalando una carenza specifica delle qualità insite in questo complesso archetipico è cosa che chi segue l’Astrologia nella sue miriadi di declinazioni sa da tempo.
Il Nodo Lunare Nord in transito proprio nel Cancro sta li a ricordarci che la nostra missione attuale e collettiva è imparare l’accoglienza, la capacità di lasciar fluire gli eventi e le cose senza giudizio, come sarebbe possibile davanti agli occhi immacolati dei bambini quando ancora non hanno ben piantato i piedi nel mondo della dualità. Del bianco/nero, giusto/sbagliato che è l’eterna danza delle nostre esistenze.
La cronaca ci parla costantemente dell’urgenza con cui i valori Cancerini tentano di affermarsi. Viviamo l’incipit di un’Era nuova. Come tutti i momenti di passaggio risulta complessa e densa di contraddizioni e ci rimanda costantemente al nostro dualismo esistenziale. Ha ragione chi solca i mari con il sogno umanitario nel cuore di dare assistenza e rifugio a ogni essere umano derelitto che Dio abbia voluto al mondo? O ha ragione chi difende i confini, i limiti, lo status, la sovranità di un Paese, chi ragiona di pericolosità di equilibri alterati? La tensione fra i due Nodi Lunari attuali riempie il web, i media, le opinioni, infiamma le nostre visuali duali: sto con questo o do ragione a quest’altro? Destra o sinistra? Buoni o cattivi? La tematica dei nodi Lunari davvero orienta dall’alto del Cielo le convinzioni delle nostre esistenze. Chi conserva e vuole che le strutture e le leggi siano applicate, che i dogmi restino dove sono, se ne infischia di accogliere chi versa nella difficoltà e più spesso nella tragedia. C’è un mondo da mantenere in piedi con le sue regole e la sua economia e questa posizione Saturnina (Nodo Sud) si pone all’antitesi (così come sono i Nodi della Luna) delle posizioni di chi vede nell’essere umano la fragilità da proteggere, il figlio da accudire secondo le atmosfere più squisitamente cancerine (Nodo Nord).
E adesso il Cielo ci propone un affondo di acceleratore in questa dinamica.
Sentite qua.
Domani alle ore 19 circa avremo un bel novilunio in Cancro a cui farà compagnia un’eclisse totale di Sole, anche quello in Cancro da poco. Entrambi i luminari, assenti mi permetto di dire, visto che si tratta di una Luna Nera e di un sole messo in ombra, disegneranno una bella quadratura con Chirone, chiudendo il quadro con uno scontro diretto con Saturno in opposizione.
L’assenza contemporanea di Sole e Luna è a mio avviso una sorta di shock energetico. E’ come quando il pc smette di funzionare e siamo costretti a riavviarlo barbaramente dal tasto di accensione. Significa reset. Perchè tutti i reset possono iniziare solo ed esclusivamente dal nero. Dal buio. Dal Blackout. E il buio per 4 minuti circa percorrerà come un velo nero tutto il pianeta, anche se l’eclissi sarà visibile, ci avvisa premurosa la Nasa, solo dalla Nuova Zelanda e da qualche porzione del Cile. Il dato astronomico ci aiuta per carità, ma è quello simbolico ed energetico che ci interessa.
Il buio è l’assenza di luce.
E la luce è legata a quell’energia vitale che siamo abituati a chiamare con il termine sanscrito: il prana. Termine composto dalla radice “pra” che significa avanti/fuori e da an che significa muoversi/vivere. Dunque pra-an. Il respiro, l’energia vitale. Quello che nell’Antico Testamento è il “soffio di vita” o nepech che Dio mette nelle narici di Adamo perchè viva. Helena Blavatsky definisce il Prana come quel fluido che tutto tiene insieme, quella spinta divina per cui tutto è quello che è, con la sua forma e con il suo respiro. E’ il respiro di Dio che continua a respirare nel suo atto creativo. Il Prana allora non è Luce ma viene dalla Luce. E’ legato alla luminosità, è legato al Sole che archetipicamente ha sempre rappresentato la divinità e il baluardo dell’Uno nel nostro sistema simbolico e allegorico. Nel nostro piccolo pianeta Scuola. E Domani nella nostra piccola scuola per 4 minuti ci verrà staccata la spina. Avremo modo di toccare con mano quali sono i nostri fantasmi interiori che sono ancora in piedi. Come bambini che nel buio temino i mostri nascosti sotto il letto. E questo accade perchè si possa attraversare certe paure e uscirne rinforzati. La paura si alimenta con la paura e con la fuga. Saremo per qualche attimo lasciati al buio con le nostre vecchie durezze interiori, con le ostinazioni che non vogliamo lasciar andare, con vecchi spauracchi che ci sembrava di aver combattuto e vinto, con i giudizi che ci diamo e che diamo al prossimo. Torneranno a galla probabilmente le nostre fragilità, i complessi che ci portiamo dentro, le voci dure con cui parliamo a noi stessi e che spesso hanno l’intonazione e il timbro del genitore da cui meno ci siamo sentiti accolti ed accettati.
In tutti noi c’è un Censore o un Tiranno che detta la sua legge e pretende che sia rispettata, che dice no al nuovo, che cerca di fermare le parti di noi che sarebbero pronte a modificarsi e accogliere nuove visioni del mondo e della nostra esistenza. In tutti noi c’è un bruto che dice che affoghino pure gli ultimi del mondo! Basta che restino in piedi i miei confini, le mie banche e la mia piccola economia di sussistenza. E più il bruto là fuori ci manda in risonanza e ci fa tifare a pieni polmoni per i buoni vegani che salvano i propri simili con il fulgore del proprio idealismo romantico e più il bruto è annidato fortemente nella nostra interiorità. Amara verità. Il mondo è uno specchio. Sempre, in ogni circostanza, in ogni momento. Esiste solo per consentirci di guardarci. Siamo tutti ballerine che alla sbarra rimirano nello specchio i propri movimenti. Nient’altro.
Dunque questo sarà un momento di scandaglio profondissimo per tutti noi.
Sarà l’occasione per individuare il bruto che abbiamo dentro.
Per vederlo e accoglierlo, piuttosto che rifiutarlo per identificarci esclusivamente nelle parti più riscattate che abbiamo. Sono i lati più obsoleti che vanno attenzionati perchè non più funzionali e sono soltanto quelli che possono consentirci degli scatti di coscienza. Questa eclissi con novilunio è un vero shock addizionale ordito dal Cielo, addizionale perchè consente di aggiungere qualcosa a quello che già sappiamo sul nostro conto, sulla nostra capacità di essere elastici, morbidi, accoglienti secondo i dettami del Cancro, conferendoci così una visione più ampia delle nostre potenzialità e dei traguardi che ancora potremmo raggiungere.
E poi la luce e il Prana ci travolgeranno.
Marte sempre domani fa il suo ingresso nel fiero campo del Leone, raggiungendo Mercurio. E il Leone è l’archetipo del Sole per eccellenza. Come vedete la piccola assenza dell’Eclissi sarà immediatamente colmata dalla generosità dell’Universo, perchè Marte è il catalizzatore più importante che il Cielo proponga in termini energetici. Sarà d’aiuto ad illuminare quel che di nuovo sarà arrivato nel campo della nostra coscienza.
Non abbiate paura di fare i conti con i vostri tiranni interiori.
Non abbiate paure di vederli. Vergogna di sentirli parlare dentro di voi.
Il padre non si vergogna del figlio prodigo, per lui ammazza il vitello grasso.
Ammazziamo il vitello grasso per tutti i tiranni, i censori, i giudici e gli egoisti che affioreranno in questo momento di oscurità.
Love
Shanti.