18 Marzo 2019
Il coraggio è una dote del Se superiore che spesso siamo chiamati a sviluppare nelle nostre esistenze. Deriva dal latino cor habeo. Avere cuore. Siamo abituati a pensare il coraggio come una qualità legata alla forza, all’energia e all’assenza di paura. Chi ha coraggio non teme. Chi ha coraggio ha sconfitto la paura, ha allontanato da se quei pensieri, quelle proiezioni, quelle visioni che creavano inadeguatezza, vulnerabilità, separazione o giudizio. In altre parole ha aperto il cuore. In termini ancora più spicci si è concesso di amare. Di stare in quella parte di se stesso che è luce, operando una scelta consapevole.
Il coraggio è il momento di quella scelta consapevole.
Quell’attimo prima del giudizio, prima della colpe, prima di cedere all’ira in cui la scelta è possibile e si decide coscientemente di non cadere, di non lasciarsi ingombrare dalle ombre.
Il coraggio si materializza quando qualcuno mi delude o mi ferisce e io decido deliberatamente di compredere il suo gesto, scomporlo nelle componenti fondamentali e capire che quel che mi risuona così tanto di quella sua azione è solo uno specchio delle mie stesse mancanze o scorrettezze.
Allora non è possibile affibiare colpe a chicchessia
Allora diventa solo questione di farsi travolgere dal fuoco d’amore per se stessi e per gli altri chiamato compassione.
Di noi, dell’altro, dell’intero mondo in cui viviamo.
Il coraggio dunque richiede forza, comporta una pressione decisionale notevole e può sfociare in vere e proprie lotte in effetti, violente nella misura in cui siamo ancora identificati nella nostra ottava bassa.
Il coraggio è quello di affrontare il nostro se inferiore. Provare a mettere fuori gioco la personcina che ci respira dentro, fatta in un certo modo, che si esprime attraverso valori in genere anelastici ed ansiogeni. E’ quella parte di noi che rivendica la rabbia, l’offesa e l’adesso-ti-sistemo-io come un atto di forza, se non di pretesa giustizia.
Cuore e forza sono due parole chiave dell’archetipo Leone in cui transita attualmente la Luna. E’ una fase importante quella che in questo momento la nostra Anima vive prima del plenilunio dell’Equinozio. Direi che è la fase fondamentale del coraggio che è apertura del cuore. Il mito del Leone ci parla di Eracle che uccide il Leone di Nemea. E’ la storia di uno che va coscientemente ad affrontare un mostro notoriamente feroce e inavvicinabile. E non solo Eracle lo fa, ma lo fa perchè l’ha scelto, lo fa perchè è giusto. Lo fa da solo con le sue nude mani. Lo fa perchè la scelta consapevole di abbattere quella bestia ha espanso il suo cuore distruggendo la paura.
Fin troppo chiara è l’analogia della belva assetata di sangue con l’ottava bassa di quel che ciascuno di noi è.
Questa Luna che oggi realizza un’opposizione con Venere in Acquario e una quadratura con Marte In Toro ci chiede di sconfiggere le tare che ci provengono da ogni parte di noi stessi. Quelle legate alla accettazione rassegnata di situazioni che invece dovrebbero cambiare e vederci più attivi e padroni di noi stessi e quelle legate all’accesso di energia Yang in cui ci dimostriamo troppo aggressivi, violenti o inclini al giudizio. Questa Luna dice abbiate il coraggio della scelta che vi consegna alla luce non indietro alla tenebra, alla parte più piccina e limitata di voi stessi. Ed è fondamentale trovare il cuore/coraggio di questa battaglia, perchè l’Equinozio con plenilunio in Bilancia fra poco vorrà un nuovo inizio ad un altro livello di armonia, più elevato, che potremo raggiungere nelle nostre esistenze solo avendo trovato il coraggio di essere quel che di meglio possiamo in ogni occasione.
Allora vi auguro il coraggio delle sfide che non avete mai pensato di poter ingaggiare con voi stessi.
Vi auguro la forza decisionale di Eracle che va a far secco il Leone di Nemea.
Vi auguro di capire che il coraggio è nel cuore. Dentro come tutto quel che esiste, non fuori, non nelle mani altrui, non altrove, ma in voi.
E chiudo con una frase bellissima che ho trovato in un libro e che vi do perchè è potente:
“Tutto ciò che sta davanti e dietro di noi è poca cosa rispetto a ciò che sta dentro di noi”. Ralph Waldo Emerson.
Love
Shanti
(imm. Pinterest)