Il Plenilunio di Maggio segna spesso uno spartiacque energetico nelle vicende del Pianeta da noi abitato.
Perchè Luce e Ombra lottano come non mai in questa moderna e ben architettata Apocalisse in cui siamo infilati da qualche anno ormai, ma ci sono momenti come questo, in cui sebbene i piani Arimanici siano ben consolidati e sulla via del loro dispiegamento, anche i figli della Luce ottengono ristoro.
Il Plenilunio di Maggio rappresenta e sintetizza infatti in sé, per la tradizione Buddhista, la figura carismatica del Signore Buddha nella sua intera parabola incarnata, che fra nascita e abbandono del corpo fisico contemplò il raggiungimento più sommo della Luce a cui creatura umana possa mai aspirare. Dunque per un numero enorme di coscienze sul pianeta Terra si tratta di una celebrazione massima di Luce che avviene in una singolare corrispondenza polare a ben vedere.
La Luce più fulgida trova la sua magnificazione nel momento dell’anno in cui Astrologicamente invece il buio allunga le sue diafane dita sul Cielo.
Come ora, che la Luna diventa piena nel territorio Astrologico dello Scorpione accompagnata da un’eclissi di penombra, in rapporto di trazione con Urano, Signore delle grandi Rivoluzioni, e con Mercurio, genio Astrologico delle forme pensiero, nella Terra del Toro.
In questa fase infatti la Luna si immerge nelle profondità insondabili dell’Ade, delle trasformazioni altamente alchemiche del Dio degli Inferi, maestro di morte e rinascita, di quelle disgregazioni e disfacimenti che sono spesso il pedaggio necessitato dalla nostra crescita interiore.
Alice Bailey in proposito, facendosi tramite delle parole del Maestro Dwahl Khul, meglio noto come il Tibetano, illustra fra le pagine di Esteriorizzazione della Gerarchia, testo cardine della sua ricca produzione letteraria, che il Plenilunio del mese del Toro coinvolge energeticamente gli Iniziati dello Spirito di tutto il mondo, che hanno occasione di ricevere sui piani sottili “una corrente energetica ad essi indirizzata” che deve servire a nutrirli, ispirarli, direzionarli verso gli obiettivi della loro missione su questo piano incarnato. E nello specifico il Buddha, Signore del Principio Divino Luce incontra il Cristo, Signore del Principio Divino Amore, per conferire uniti una particolare benedizione all’Umanità, così preziosa e alta da poter essere accolta solo dai risvegliati. Dalla schiera di Valorosi, equamente distribuita fra le Nazioni del pianeta, che si è fatta serva dell’evoluzione collettiva.
Voi Signori.
La Schiera di Michele direbbe il grande maestro Steiner, che attualmente sta lottando contro una delle più ardite e ben organizzate offensive che la Loggia Nera abbia mai sperimentato su suolo terrestre.
Ci troviamo allora in quel ciclico momento dell’anno, unico direi, in cui i nostri propositi possono ricevere sostentamento sottile dai piani alti della Gerarchia Spirituale. In cui veniamo rinvigoriti ed ascoltati.
Allora Valorosi molte delle nostre metamorfosi personali in questo Plenilunio avranno la possibilità di compiersi ed essere ultimate, quelle che più ostano alla manifestazione della nostra attuale verità.
Di quali trasformazioni magiche vorremmo ricevere dono dai Piani Alti dello Spirito?
E chi siamo oggi?
Cosa deve ancora morire per consegnarci la possibilità di esprimerci e rivelarci per quel che veramente siamo?
In questi anni molti di noi hanno subito enormi trasformazioni.
Personalmente sono a contatto ogni giorno con persone che hanno cambiato completamente connotati negli ultimi tre anni di esistenza, ma spesso la tematica più ricorrente che viene portata come pesante fardello evolutivo da sciogliere ha a che fare con una nuova identità da ammettere e riconoscere.
Con autorizzazioni che spesso stentiamo a concederci per agire un potere nuovo, o semplicemente una professione che si è dovuto quasi inventare per non affogare.
Spesso ho avuto Valorosi l’impressione che molti di voi avessero al piede massi pesantissimi. Cadaveri in decomposizione di una vecchia vita da lasciarsi alle spalle ma ancora tremendamente difficili da sotterrare.
L’attuale retrogradazione che sta interessando Mercurio in Cielo parla di questioni non ancora risolte che hanno a che fare con il modo in cui intendiamo la materia (Toro), con la vecchia forma pensiero di lavoro e stabilità che molti della Schiera di Michele fanno fatica a processare in una nuova versione.
Allora che il Plenilunio di Wesak Valorosi vi rechi la forza di saltar via da una pelle che ormai vi va più che stretta, fatta di insicurezze avite, timori di non riuscire, di non essere abbastanza, di non possedere a sufficienza o di non ottenere considerazione. Che tutto questo possa abbandonarvi come la muta secca di un serpente, come una follia transitoria in grado di dissolversi ai primi raggi del mattino.
Che possiate avere il coraggio di uno fra i più grandi trasformisti che il mito classico annoveri: Dioniso. Signore del caos e della libertà più audace.
Uno che di zavorre abbastanza dure da mollare seppe qualcosa almeno per la prima parte della sua esistenza, quando in verità visse l’infelice status di figlio parzialmente mortale e bastardo del Re degli Dei Zeus in persona. Figlio di un’umana, Semele, per altro perita prima di tenerlo in braccio.
Uno dei tanti frutti dei fedifraghi letti del Divino più sommo dell’Olimpo. Sciagurato come gli altri Dioniso, poichè bersagliato fin dalla culla dalla sete di vendetta di Era, Regina e consorte legittima del padre. E la sua vita trascorse per anni in disperati tentativi di camuffamento. Atamante e sua moglie Ino che ne ebbero la prima custodia, ricevettero da Ermes/ Mercurio, l’astuto per eccellenza, l’ordine di vestirlo da bambina affinché gli abiti femminili confondessero Era e i suoi sgherri.
Affidato in seconda battuta alle Ninfe di Nisa da Zeus, fu addirittura trasformato in un capretto perchè non venisse notato dall’implacabile regina.
Ma poi arrivò il dunque.
Dioniso, ormai giovane adulto, dovette scegliere da che parte stare. Se tenersi le sue miserie e continuare ad incarnare il mortale, fragile e privo di qualsiasi potere a fronte della rabbia belluina della moglie di suo padre o se invece dare spazio al Dio in se stesso. Alla forza. Al carisma del seme di Zeus nel sangue delle sue vene.
E allora Dioniso si mostrò. Si fece trovare. Accettò il furore che lo rincorreva. Era dispiegò tutte le sue armi di vendetta.
Lo rese pazzo.
Per anni.
Lo fece vagare errante per Egitto e Siria, completamente fuori controllo.
Tuttavia il suo coraggio divenne magia Signori. Lo condusse al cospetto della Dea Cibele, Dea Madre ante Olimpica. La Dea della Natura e dei suoi illimitati poteri elementali. Ed essa lo purificò, lo guarì completamente e lo iniziò ai suoi riti. Ne fece un Dio in piena regola riscattandolo dalla parte mortale che l’aveva oscurato per così tanto tempo.
Dunque Valorosi siate Dioniso.
Mostratevi.
Fatevi trovare dai vostri terrori più reconditi.
State in piedi nella vostra tempesta.
E poi lasciatevi purificare e guarire da questo Plenilunio sacro. Che l’energia di Wesak vi trovi e vi investa, che sia la vostra Cibele personale.
Che vi liberi da chi non siete più.
Buone trasformazioni Valorosi
Con Amore e Servizio
Francesca Spades
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